[ CDM-1548334032-1 ]

Per la valutazione della qualità dell’aria, la Regione Lombardia, attraverso ARPA, gestisce una rete di rilevamento costituita da stazioni di monitoraggio fisse distribuite omogeneamente sul territorio. In Tabella 3.9 si riportano le stazioni di monitoraggio ARPA presenti nel Comune di Milano e i principali inquinanti rilevati da ciascuna di esse.

[ CDM-1548334032-2 ]

L’analisi dei dati misurati dalle stazioni presenti sul territorio milanese consente di tracciare un quadro dell’evoluzione temporale della qualità dell’aria, confrontando le concentrazioni dei diversi inquinanti in atmosfera con gli standard previsti dalla normativa nazionale vigente per la tutela della salute e dell’ambiente (D.Lgs.155/2010, che ha recepito la Direttiva europea 2008/50/CE) e dalle Linee Guida per la protezione della salute umana fissate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/ WHO).

[ CDM-1548334032-3 ]

A partire dagli anni ’90, è stato possibile osservare un complessivo miglioramento della qualità dell’aria con una diminuzione degli inquinanti tradizionali: monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo (SO2), polveri totali sospese, biossido di azoto (NO2) e benzene che vanno dal 60 al 90%.

[ CDM-1548334032-4 ]

Tale diminuzione può essere dovuta a diversi fattori:

  • la dismissione dei grossi impianti industriali avvenuta all’inizio degli anni ’90, che ha avuto un ruolo importante sulla riduzione delle concentrazioni di particolato totale in atmosfera e di altri inquinanti ad esse connessi;
  • l’introduzione di nuovi provvedimenti legislativi per gli impianti di riscaldamento e per il traffico veicolare che hanno imposto il cambiamento dei combustibili utilizzati, incentivando l’utilizzo di combustibili più puliti (ad esempio il metano per riscaldamento, la riduzione del contenuto di benzene nelle benzine);
  • il rinnovo del parco circolante con veicoli a minore emissione e gli interventi sulle fonti fisse hanno determinato una riduzione delle emissioni da traffico e della quantità di inquinanti emessi.

[ CDM-1548334032-5 ]

A fronte della diminuzione delle concentrazioni degli inquinanti di cui si è detto sopra, le concentrazioni del biossido di azoto (NO2), seppur in diminuzione (di circa il 60% rispetto agli anni ‘90), presentano negli ultimi anni una certa stazionarietà attestandosi su valori superiori al Valore Limite UE e delle Linee Guida WHO per la protezione della salute umana (Dir. 2008/50/CE recepita dal D.Lgs. 155/2010), sia in termini di media annuale che in termini di numero di superamenti del Valore Limite orario (Figura 3.28 e Figura 3.29).
In riferimento all’anno 2017, mentre la media annuale delle concentrazioni di NO2 risulta pari a 50 µg/m3 collocandosi ancora al di sopra del Valore Limite UE e delle linee Guida WHO, il numero massimo di ore in cui la concentrazione media oraria di NO2 ha superato il Valore Limite UE per la protezione della salute umana (200 µg/m3) è stato pari a 11 [188.2.1.1], valore rilevato nella stazione 'da traffico' urbana di Viale Liguria. Si tratta di un valore inferiore [188.2.1.1] al valore ammesso dalla normativa per la tutela della salute umana (pari a 18 volte/anno) ma superiore alle Linee Guida WHO che non ammettono superamenti di questa soglia.
La stazionarietà, evidente a partire dall'anno 2006 e riscontrata anche in altre città europee, è molto probabilmente legata all'incremento del numero di veicoli con motori diesel in circolazione che emettono un maggior quantitativo di ossidi di azoto rispetto ai motori a benzina e al differente rapporto NO2/NOx che caratterizza le emissioni allo scarico dei veicoli diesel di più recente immatricolazione, ottimizzati per la riduzione delle emissioni di particolato.

[ CDM-1548334032-6 ]

Risultano ancora elevate le concentrazioni di ozono (O3), inquinante secondario prodotto per effetto della radiazione solare e legato alla presenza in atmosfera di ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (COV), che supera i livelli di legge per lunghi periodi nella stagione estiva, associandosi ad altre sostanze in un mix definito smog fotochimico (Figura 3.30 e Figura 3.31).

[ CDM-1548334032-7 ]

Una delle maggiori criticità per la qualità dell'aria di Milano - che la accomuna alla maggior parte dei comuni situati nella Pianura Padana - è costituita dalle elevate concentrazioni di particolato fine (PM10 e PM2.5) che presentano negli ultimi anni valori piuttosto stazionari (da Figura 3.33 a Figura 3.36): al 2017 le concentrazioni medie annue di PM10 sono diminuite del 32% rispetto all'anno 1998, in cui sono iniziate le rilevazioni, mentre quelle del PM2.5 sono diminuite del 18% rispetto all’anno 2007 in cui sono state avviate le relative misure.

[ CDM-1548334032-8 ]

Per il PM10, nel 2017, le concentrazioni medie annue sono pari a 40 µg/m3 e quindi pari al Valore Limite UE (dal 2013 i valori sono pari o inferiori al Valore Limite), ma ancora ben superiori alle Linee Guida WHO che ammettono concentrazioni fino a 20 µg/m3.
Al 2017 il numero massimo di superamenti della soglia di 50 µg/m3 di PM10 (come concentrazione media giornaliera) è invece pari a 97, ossia quasi tre volte di quanto ammesso dalla normativa europea (max 35 volte/anno) e molto al di sopra di quanto suggerito dalle Linee Guida WHO per la tutela della salute (max 3 volte/anno).
Ciò avviene in particolare nella stagione invernale, in cui alle emissioni da traffico si sommano quelle derivanti dalle fonti fisse, in particolare da impianti di riscaldamento, che insieme costituiscono le principali sorgenti di inquinamento per il particolato fine e il biossido di azoto per il territorio comunale.
Considerando gli effetti sanitari legati alle concentrazioni di particolato fine in atmosfera, il Comune di Milano ha attuato da diversi anni, in corrispondenza di periodi di livelli di inquinamento elevati e persistenti - favoriti dalla situazione meteorologica nella stagione invernale - provvedimenti di contingenza relativi alla limitazione della circolazione veicolare. Ciò in ottemperanza alle disposizioni regionali o per iniziativa propria, ad integrazione delle misure preventive predisposte.

[ CDM-1548334032-9 ]

Per il PM2.5, le concentrazioni medie annue, fin dall’inizio delle rilevazioni, sono risultate superiori al Valore Limite UE per la protezione della salute umana pari a 25 µg/m3 più un margine di tolleranza (pari a 5 µg/m3 nel 2008 e progressivamente decrescente fino ad annullarsi il 1° gennaio 2015), ad eccezione dell’anno 2010, in cui il Valore Limite è stato rispettato.
Al 2017 le concentrazioni medie annue di PM2.5 sono pari a 28 µg/m3 e quindi ancora superiori al Valore Limite UE e circa tre volte superiori alle Linee Guida WHO (pari a 10 µg/m3).

[ CDM-1548334032-10 ]

Per il PM2.5, non appare inoltre rispettato l’obbligo di concentrazione dell’esposizione della popolazione fissato dalla normativa, in vigore dal 2015, pari a 20 µg/m3 (Dir. 2008/50/CE recepita dal D.Lgs. 155/2010). Si tratta di un indicatore che va rispettato a livello nazionale come media di 23 stazioni sparse sul territorio nazionale prese a riferimento. Tra le stazioni presenti sul territorio del Comune di Milano la stazione scelta a rappresentare l’area milanese nella rete nazionale è quella di Milano Pascal. 
Il dato da valutare è la media degli ultimi tre anni e nella stazione di Milano Pascal tale valore è pari a 28,7 µg/m3 nel 2016 e quindi ben superiore al valore di 20 µg/m3 da rispettare a partire dall’anno 2015. Nelle aree in cui le concentrazioni risultano superiori a 22 µg/m3 è previsto l’intervento con azioni che portino tali concentrazioni medie al di sotto di 18 µg/m3.

[ CDM-1548334032-11 ]

Altri composti inquinanti, responsabili di effetti tossici già a concentrazioni molto più basse di quelle normalmente osservate per gli inquinanti tradizionali, ragione per cui vengono definiti anche 'microinquinanti', sono i metalli pesanti e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). 
Gli IPA sono presenti in atmosfera sia in fase gassosa che in fase solida e vengono prodotti da numerose fonti tra cui, principalmente, il traffico autoveicolare (gas esausti dei mezzi a benzina e diesel) e i processi di combustione di materiali organici contenenti carbonio (legno, carbone, etc.). Molti di essi rappresentano un potenziale rischio per la salute in quanto risultano tossici o cancerogeni per l'uomo. In particolare il più noto idrocarburo appartenente a questa classe è il benzo[a]pirene, classificato dallo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) come cancerogeno per l’uomo.
Piombo (Pb), arsenico (As), cadmio (Cd) e nichel (Ni) sono i metalli pesanti più rappresentativi per il rischio ambientale a causa della loro tossicità e del loro uso massivo per cui la normativa di riferimento ne definisce un valore limite.

[ CDM-1548334032-12 ]

La misura di questi composti - in ottemperanza al D.Lgs 155/2010 che ne fissa anche i limiti di concentrazione in atmosfera - avviene mediante analisi in laboratorio sui campioni di particolato (PM10) precedentemente raccolti su filtro. La concentrazione di IPA misurata nel PM10, a causa dell'elevata volatilità di alcuni di essi, varia a seconda della stagione: le concentrazioni maggiori si rilevano nella stagione invernale.

[ CDM-1548334032-13 ]

In Lombardia la rete di misura per il B(a)P e per i metalli pesanti è stata attivata a partire dal mese di aprile 2008 e comprende per il territorio comunale i siti di Milano-Pascal e Milano-Senato. 
Nel territorio del Comune di Milano le concentrazioni di benzo[a]pirene e di metalli pesanti (piombo, arsenico, cadmio e nichel) nel PM10 non hanno mai superato i rispettivi valori limite o valori obiettivo sulla media annuale dall’inizio delle rilevazioni (Tabella 3.10, Figura 3.37 3 Figura 3.38), ma si riscontra un aumento a partire dall’anno 2013 delle concentrazioni di benzo(a)pirene.

[ CDM-1548334032-14 ]

Figura 3.29 Andamento storico delle concentrazioni medie annue di NO2 (Fonte elaborazione AMAT su dati ARPA Lombardia 2017)

[ CDM-1548334032-15 ]

Figura 3.30 Numero di superamenti del Valore Limite orario (200 µgm3) per il NO2 (Fonte elaborazione AMAT su dati ARPA Lombardia 2017)

[ CDM-1548334032-16 ]

Figura 3.31 Andamento storico delle concentrazioni medie annue di O3 (Fonte: elaborazione AMAT su dati ARPA Lombardia 2016)

[ CDM-1548334032-17 ]

Figura 3.32 Numero di superamenti del Valore Obiettivo per la protezione della salute umana pari a 120 µg/m3 di O3 (Fonte: elaborazione AMAT su dati ARPA Lombardia 2016)

[ CDM-1548334032-18 ]

Figura 3.33 Andamento storico delle concentrazioni medie annue di PM10 (Fonte: elaborazione AMAT su dati ARPA Lombardia 2017)

[ CDM-1548334032-19 ]

Figura 3.34 Numero di superamenti del Valore Limite (50 µg/m3) della concentrazione media giornaliera di PM10 (Fonte: elaborazione AMAT su dati ARPA Lombardia 2017)

[ CDM-1548334032-20 ]

Figura 3.35 Andamento storico delle concentrazioni medie annue di PM2.5, media urbana (Fonte: elaborazione AMAT su dati ARPA Lombardia 2017)

[ CDM-1548334032-21 ]

Figura 3.36 Andamento storico delle concentrazioni medie annue di PM2.5, per stazione (Fonte: elaborazione AMAT su dati ARPA Lombardia 2016)

[ CDM-1548334032-23 ]

Figura 3.37 Concentrazioni medie annue di Cd [ng/m3], Ni [ng/m3] e [Pb µg/m3]nelle tre stazioni situate nella Città Metropolitana relative al periodo 2009-2015 (Fonte: ARPA Lombardia 2015)