[ CDM-1544538734-1 ]

L’analisi dei massimi e minimi giornalieri di temperatura è stata effettuata sulla base della serie termometrica nazionale disponibile negli ultimi 50 anni (Brunetti et al., 2006). Analizzando le tendenze relativamente ai percentili per le temperature massime e minime giornaliere, si rileva un aumento significativo del numero di eventi al di sopra del 90º percentile¹ e il calo del numero di eventi al di sotto del 10º percentile sia per le massime che per le minime.
In particolare, si è riscontrato che l’aumento del numero di eventi al di sopra del 90º percentile, cioè quelli più caldi, è stato pari a (+)44 ±9 giorni/50 anni per le temperature massime e (+)47 ±9 giorni/50 anni per le minime. Per quanto riguarda invece la diminuzione degli eventi sotto il 10º percentile, cioè quelli più freddi, la diminuzione è stata pari a (-)20 ±6 giorni/50 anni per le temperature massime e (-)24 ±5 giorni/50 anni per le temperature minime.
Ciò si traduce in un aumento consistente degli eventi estremamente caldi e una diminuzione degli eventi estremamente freddi.

[ CDM-1544538734-2 ]

Relativamente alle ondate di calore o “Heat Waves”, definite come i periodi eccezionalmente caldi di almeno 6 giorni consecutivi, durante i quali la temperatura osservata supera il 90º percentile delle temperature medie usualmente sperimentate in una data regione, per un periodo concreto² , sono state considerate le analisi effettuate da Baldi et al. (2006) relative ai dati rilevati da un insieme di 50 stazioni della rete UCEA³ nel periodo 1951-2003. I risultati indicano un trend positivo dagli anni ’70, con il 46% degli eventi verificatisi nell’ultimo decennio e gli episodi più intensi nel 2003.