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Milano è il polo centrale dell’area metropolitana più grande del paese, in cui si concentrano le funzioni produttive e strategiche più complesse, al di fuori delle sedi istituzionali di governo. Nell’area metropolitana convivono attività produttive ad alto contenuto di innovazione tecnologica, legate alla piccola e media impresa specializzata, attività di servizio alle imprese, attività finanziarie e amministrative, ricerca e sviluppo, nonché funzioni direzionali e finanziarie, collocate soprattutto nel cuore cittadino milanese.

La Tabella 2.9 mostra il tasso di attività5, il tasso di occupazione6 e il tasso di disoccupazione7 della popolazione residente a Milano con età superiore ai 15 anni, nell’arco temporale che va dal 2004 al 2016, suddivisa per genere.
A livello totale si evidenzia un incremento in tutti tre i tassi considerati dal 2004 al 2016 con un andamento altalenante se consideriamo le annate intermedie.

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Le tabelle 2.10 e 2.11 mostrano gli occupati residenti e non residenti nel Comune di Milano, e gli occupati che lavorano nel Comune di Milano o fuori di esso, per gli anni 2011-2015.
Dai dati emerge che più del 50% degli occupati a Milano risiede nel comune capoluogo mentre la restante quota, di poco inferiore al 50%, proviene da fuori Milano.

Ponendo l’attenzione sugli occupati residenti a Milano, si evidenzia una netta prevalenza della sede lavorativa nel capoluogo; tali valori oscillano tra l’80% e l’83% a seconda dell’anno considerato.

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La Tabella 2.12 mostra gli occupati residenti nel Comune di Milano per attività economica prevalente negli anni dal 2011 al 2015. Dai dati emerge che più del 70% degli occupati residenti a Milano è impiegata nel settore dei servizi con prevalenza delle attività immobiliari, servizi alle imprese e altre attività professionali e imprenditoriali (20% circa) e, a seguire, degli altri servizi collettivi e personali (15% circa) e dell’istruzione, sanità ed altri servizi sociali (13% circa).

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I dati del censimento Industria e Servizi dell’anno 2011 relativi alle attività economiche prevalenti secondo le 5 classi di suddivisione ATECO 2007 mostrano per il comune di Milano i valori relativi a imprese, addetti, lavoratori e unità locali come riportati nella Tabella 2.13.

Considerando le imprese, si evidenzia la netta prevalenza delle attività di servizio pari al 71% circa; andamento simile si registra per le unità locali. Gli addetti riportati nel comune di Milano sono 1.044.157, il 64% dei quali occupati nel settore delle attività di servizio; il 18% è invece occupato nel commercio. Analogo andamento si registra se consideriamo i lavoratori nel complesso (dipendenti, indipendenti, esterni, temporanei) che ammontano a poco meno di 1.110.000.

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Rispetto alle sole imprese, i dati della Camera di Commercio per gli anni dal 2005 al 2016, mostrano un andamento altalenante per le imprese registrare e attive; con una crescita (più marcata negli ultimi tre anni) per entrambe le classi dal 2011 al 20168.

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Il confronto effettuato dal Centro Studi Pim nel documento “Spazialità metropolitane” relativamente al peso e alla dinamica della occupazione nell’industria, nel commercio e nel terziario per gli anni 2001 e 2011 conferma l’importanza storica del settore terziario, che nel decennio considerato cresce del 14%, un incremento del 5% del commercio rispetto al decennio precedente e un decremento del 10% del settore industria.

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Figura 2.17 Peso e dinamica della occupazione nell’industria, nel commercio e nel terziario, anni 2001-2011. (Fonte: Centro Studi Pim)

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L’analisi della dinamica dei settori di specializzazione assoluta, ovvero di quei settori che impiegano il maggior numero di addetti, evidenzia per la città di Milano i seguenti settori: commercio (14,2%), attività professionali e tecniche (13,0%), servizi alle imprese (12,3%) per un peso complessivo sul totale dell’economia pari al 39,5%.

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L’analisi dei flussi netti di pendolarismo, misurati come differenza tra occupati ed addetti, costituisce un indicatore grezzo ma intuitivamente significativo della capacità dei centri urbani di una regione urbana di attrarre flussi di lavoro ovvero di cedere lavoro ad altri comuni. Nei due decenni considerati (2001 e 2011) il Comune di Milano ha visto crescere la sua attrattività passando da un indice del 21,04 ad uno del 26,71.

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Infine, con riferimento al Censimento dell’agricoltura, la Tabella 2.15 mostra, negli ultimi due decenni considerati, un importante decremento delle aziende (-33%) e della superficie agricola totale (-23%), con una tendenza inversa rispetto alla superficie agricola utilizzata. Le aziende riguardano per lo più il settore seminativo.

 

5 Rapporto tra le forze lavoro e la popolazione di riferimento nella corrispondente fascia di età.
6 Rapporto tra il numero di occupati e la popolazione di riferimento nella corrispondente fascia di età.
7 Rapporto tra il numero di persone in cerca di lavoro e le forze lavoro nella corrispondente fascia di età.
8  I dati ad oggi a disposizione dalla Camera di Commercio per il 2018, registrano 208.261 imprese a Milano.