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Con il termine “struttura della popolazione” si intende la composizione della cittadinanza suddivisa per genere e per classi di età. La struttura di una popolazione è direttamente correlabile all’andamento di alcuni macro-fenomeni occorsi nell’arco temporale di una generazione che, a loro volta, dipendono da fattori economici, politici, ambientali: natalità, mortalità, flussi migratori passivi e attivi.

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Di seguito si riporta la Tabella 2.1 della popolazione residente suddivisa per sesso e classi di età, relativa all’anno 2017. Dal punto di vista del genere non si evidenziano grosse differenze fra maschi e femmine sino alle classi d’età più elevate (dai 60 anni in poi) ove assumono maggiore peso le femmine.

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Con riferimento alle classi d’età, le seguenti tabelle mostrano l’andamento della popolazione residente dal 1999 al 2017 per classi d’età funzionali e con riferimento alla attività principale loro associata (es. scuola dell’obbligo, scuola secondaria di II grado e università, attività lavorativa, popolazione anziana).
La popolazione tra 0 e 2 anni risulta essere piuttosto costante nel tempo così come la fascia d’età tra i 14 e i 24 anni; si registra una diminuzione nella popolazione attiva (24-64 anni) e un incremento nella popolazione fra i 3 e i 13 anni e oltre i 64 anni.
I dati pubblicati dal Servizio Statistica del Comune di Milano, mostrano un trend della popolazione residente vario: in forte declino dal 2001 al 2003, in ripresa dal 2003 al 2005 per poi diminuire ancora fino al 2008 dove si assiste ad un consistente incremento fino all’anno 2012 (+5,5%) quando, l’andamento torna ad essere altalenante; gli ultimi tre anni evidenziano una crescita, seppur lieve (+30.000 abitanti circa).
All’interno della serie storica considerata il valore minore di popolazione residente si registra nell’anno 2003 (1.270.964) mentre il maggiore è nell’anno 2012 (1.366.409).

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Figura 2.6 Popolazione residente - serie storica 1999/2017. (Fonte: AMAT elaborazione su dati Comune di Milano, Area Open Data - Unità Statistica)

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Un importante segmento della popolazione milanese è costituito oggi dai cittadini stranieri residenti in città, responsabili di fatto dell’aumento della popolazione residente degli ultimi anni. La loro incidenza sulla popolazione residente complessiva passa, infatti, dall’8% del 1999 al 19% del 2017. In tale anno il maggiore contributo demografico di cittadini stranieri proviene dall’Asia (40%), a cui fanno seguito l’Africa (22%), l’Europa (20%) e l’America (18%).
L’aumento del numero di stranieri non costituisce una peculiarità locale della città di Milano, ma è, al contrario, riscontrabile su tutto il territorio nazionale. Al fenomeno contribuiscono, in particolare, la varietà di paesi di provenienza degli immigrati, la progressiva stabilizzazione di numerose comunità immigrate, con ricongiungimenti familiari e matrimoni celebrati in Italia, e le dinamiche di natalità, dato che le cittadine straniere residenti hanno, in media, un numero quasi doppio di figli rispetto alle donne italiane.

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Figura 2.7 Popolazione residente straniera – serie storica 1999/2017. (Fonte: AMAT elaborazione su dati Comune di Milano, Area Open Data - Unità Statistica)

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La Figura 2.8 mostra la serie storica dal 1999 al 2016 del saldo naturale e del saldo migratorio nel Comune di Milano. Si evidenzia un andamento piuttosto costante e per lo più con valori inferiori allo zero per il saldo naturale mentre è più variabile il saldo migratorio con un picco nell’anno 2013 di poco più di 57.000 unità.

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Figura 2.8 Saldo naturale e saldo migratorio - serie storica 1999/2016. (Fonte: AMAT elaborazione su dati Comune di Milano, Area Open Data - Unità Statistica)

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Sotto il profilo della distribuzione territoriale, la Tabella 2.4 mostra la percentuale di popolazione residente nei diversi municipi del comune di Milano. Il municipio che risulta accogliere meno popolazione è il centro storico mentre i valori più elevati si registrano nei municipi 8 e 9. Analizzando i dati storici si evidenzia una distribuzione della popolazione all’interno dei municipi stabile.

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Oltre alla popolazione effettivamente residente in città diventa essenziale, nell’economia dell’offerta dei servizi, il censimento della cosiddetta popolazione presente stabile (notturna), come studenti fuori sede, lavoratori domiciliati e stranieri irregolari o con regolare permesso di soggiorno ma senza residenza, distinguendola da quella presente quotidianamente (diurna) comprendente, oltre alle precedenti categorie, anche i pendolari regolari, i flussi turistici e i cosiddetti city users.