[ CDM-1545217164-1 ]

Tra le aree industriali dimesse ancora da recuperare, la maggiore risorsa è certamente rappresentata dagli scali ferroviari dismessi o in dismissione. Nel corso del 2007 il Comune di Milano ha promosso un accordo con Ferrovie dello Stato per la definizione di un progetto di trasformazione urbanistica di tali aree correlato al potenziamento del sistema ferroviario milanese. Nel dicembre 2009 è stata pubblicata la proposta urbanistica dell’AdP, in variante al PRG, associata al Rapporto Ambientale della Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
L’opportunità di trasformare queste aree, per una superficie territoriale totale di circa 1.250.000 mq (incluse le aree strumentali) consente di:

  • realizzare interventi di riqualificazione ambientale sulle aree dimesse e sul contesto circostante;
  • potenziare e riqualificare il sistema ferroviario milanese, l’articolazione della viabilità e della ciclopedonalità;
  • ricucire morfologicamente tessuti oggi separati dalla presenza delle infrastrutture ferroviarie;
  • creare nuovi spazi pubblici e di uso pubblico e contribuire a soddisfare il fabbisogno abitativo anche per le fasce sociali più deboli.

[ CDM-1545217164-2 ]

Le aree sulle quali si prevedono interventi di riqualificazione sono:

  1. Farini-Lugano: l’ambito di trasformazione più vasto (circa 620.000 mq) situato a nord-ovest del centro città; comprende lo scalo ferroviario e le aree contermini utili al progetto di trasformazione urbanistica e alle connessioni urbane. L’ambito è oggi in parte dismesso ed in parte interessato da officine ferroviarie e depositi, ed in particolare una parte dell’area è ancora occupata da strutture della Dogana e dell’Intendenza di Finanza. Occupa una posizione strategica sia perché è interessato dal passaggio del passante ferroviario (stazione Lancetti), sia perché è prossimo alla stazione di Porta Garibaldi;
  2. Greco-Breda: sito nel quadrante di nord-est, occupa circa 73.000 mq. La stazione ha servito per decenni le fabbriche della Pirelli, fino alla dismissione di gran parte delle strutture industriali alla fine del secolo scorso, alla quale è seguita una forte riqualificazione urbanistica che ha portato alla nascita del nuovo quartiere al cui interno sono presenti la nuova Università della Bicocca e il Teatro degli Arcimboldi;
  3. Lambrate: l’area interessata dalla riqualificazione (scalo basso) si trova ad est del centro cittadino ed è posta a sud della stazione metropolitana e ferroviaria di Lambrate, in adiacenza al rilevato ferroviario. Occupa circa 70.000 mq ed è inserita in un contesto caratterizzato dalla presenza frammista di insediamenti residenziali, ambiti industriali ed aree dismesse;
  4. Porta Romana: lo scalo dismesso costituisce un’occasione di riqualificazione in un’area semi centrale di circa 216.000 mq, una possibile riconnessione nord-sud dei tessuti urbani residenziali storici e delle trasformazioni recenti ed un nuovo impulso alla riqualificazione e alla rifunzionalizzazione del quartiere posto a sud dello scalo, storicamente caratterizzato da industrie e logistica;
  5. Rogoredo: l’ambito interessato dall’ex scalo merci di Rogoredo, di circa 21.000 mq, è inserito in un contesto urbanizzato che si caratterizza da un lato per una significativa presenza industriale e, per altro verso, da recenti interventi di trasformazione urbanistica; è prossimo alla omonima stazione, punto di interscambio con la rete ferroviaria suburbana e della metropolitana;
  6. Porta Genova: situata nell’ambito di sud-ovest (circa 89.000 mq), l’area ha una conformazione allungata e si insinua nel tessuto edificato esistente; rappresenta attualmente una frattura netta tra il tessuto residenziale, impostato sulle strade che si dipartono dalla stazione (corso Colombo/corso Genova, via Vigevano, via Casale) ed il tessuto sviluppatosi intorno a via Savona, interessato, in anni recenti, da rilevanti trasformazioni funzionali;
  7. San Cristoforo: l’area è sita a sud ovest del Comune di Milano in prossimità del confine con Corsico e ha un’estensione di circa 159.000 mq. L’ambito è adiacente alla linea ferroviaria Milano-Mortara ed è posta lungo il Naviglio Grande, in un contesto prevalentemente residenziale; si caratterizza per la presenza di corsi e canali d’acqua e la forte infrastrutturazione viaria (cavalcavia Giordani).

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Figura 3.13 Localizzazione delle aree relative all’AdP Scali Ferroviari. (Fonte: Area PUAS – Direzione Urbanistica del Comune di Milano)

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Figura 3.14 Vista aerea delle aree relative all’AdP Scali Ferroviari. (Fonte: Area PUAS – Direzione Urbanistica del Comune di Milano)

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Successivamente alla mancata ratifica dell’Accordo di Programma sottoscritto il 18 novembre 2015 da Comune di Milano, Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato Italiane, il Consiglio Comunale, con propria delibera del 14 novembre 2016, ha approvato un documento relativo alla linee di indirizzo per la trasformazione urbanistica delle aree ferroviarie dismesse, individuando i temi prioritari e di interesse strategico per lo sviluppo sostenibile di tali aree (tra gli altri, la visione delle trasformazioni in un’ottica generale strategica, l’incremento della dotazione di verde e del verde fruibile, un’equa distribuzione del mix sociale e funzionale in tutti i nuovi interventi, la garanzia di un confronto e dibattito pubblico con la cittadinanza, i Municipi, la Città Metropolitana e i Comuni ad essa appartenenti). A valle di un processo partecipativo di ascolto della cittadinanza tenutosi tra settembre 2016 e luglio 2017 (comprendente, tra l’altro, il workshop “Dagli scali, la nuova Città” a cura di FS Sistemi Urbani, gli incontri nei Municipi, le sedute pubbliche delle Commissioni Consiliari e gli approfondimenti attraverso il Tavolo Tecnico, la redazione del Documento di Visione Strategica e la giornata di Udienza Pubblica dell’11 luglio 2017), in data 23 giugno 2017 si è conclusa la sottoscrizione da parte del Comune di Milano, di Regione Lombardia, delle società del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e di Savills IM SGR SpA dell’Accordo di Programma.