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Nel 2011 sono stati 458.000 i milanesi residenti in famiglia che si sono recati ogni giorno al luogo di lavoro facendo ritorno in giornata nella loro dimora abituale. La maggior parte di questi (371.000, pari all’81,2% del totale) si è spostata all’interno del capoluogo lombardo, mentre gli spostamenti in uscita da Milano sono stati 86.000 (18,8%). Il 96,9% degli 86.000 pendolari milanesi che nel 2011 lavorano fuori dal capoluogo si dirige in un altro Comune della Lombardia e nella maggior parte dei casi all’interno della provincia di Milano (64.000, pari al 74,4%). I comuni della provincia di Milano assorbono quindi i tre quarti degli spostamenti in uscita dal capoluogo, mentre i 20.000 pendolari rimanenti lavorano soprattutto nelle province di Monza (9.000), di Varese (3.000), di Pavia, Bergamo e Como (circa 1.500 ciascuna). Rispetto al 2001 si è avuto un contenuto incremento dei pendolari per lavoro, sia interni che in uscita da Milano, complessivamente pari a +11.000 unità.

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Figura 2.10 Residenti in famiglia a Milano che si recano al luogo di lavoro abituale e rientrano giornalmente nel loro alloggio. Spostamenti interni e in uscita da Milano, anni 1991, 2001 e 2011. (Fonte: Area Open Data - Unità Statistica)

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Con riferimento al mezzo di trasporto utilizzato, le differenze di ampiezza nel raggio dello spostamento ne condizionano la scelta. Si evidenzia una forte preferenza nel 2011 per il mezzo privato (74,3%) nei flussi in uscita da Milano, che vedono un’incidenza particolarmente alta di utilizzo dell’auto come conducente (65,6%) e una quota più contenuta di utilizzatori del mezzo collettivo (23,6%). Gli spostamenti per lavoro all’interno della città compatta usufruiscono di una rete dei trasporti più fitta che viene utilizzata dal 42,1% dei pendolari, la metà dei quali fa ricorso alla metropolitana per recarsi al lavoro. Meno utilizzati sono l’autobus/filobus (11,3%) e il tram (8%). Soprattutto chi vive nei quartieri centrali, dove sono concentrati i posti di lavoro del settore terziario, può permettersi di non utilizzare mezzi a motore e di compiere uno “spostamento ecologico”, a piedi (15%) o in bicicletta (6,8%). Nei flussi interni alla città la quota degli utilizzatori del mezzo privato è inferiore alla metà rispetto ai pendolari in uscita da Milano (35,9%). Si tratta di una percentuale in forte flessione rispetto al 2001 (-8,7%). Questo calo ha coinciso con una crescita degli spostamenti ecologici, in lento ma costante aumento, e della quota degli utilizzatori della metropolitana, passati in dieci anni dal 15,9% al 21,3%. Un analogo incremento della percentuale di utilizzatori del mezzo pubblico si evidenzia anche negli spostamenti in uscita dalla città, che fanno registrare un incremento nell’uso della metropolitana e un calo degli spostamenti in auto come conducente.

Sempre con riferimento al pendolarismo per motivi di lavoro, secondo il censimento 2011, sono 368.000 le unità che entrano ogni giorno a Milano per lavoro, 282.000 in più rispetto a quanti escono quotidianamente dal capoluogo per lo stesso motivo. Oltre il 95% degli ingressi proviene da un altro comune lombardo, tuttavia Milano mostra un ampio raggio di attrazione e i pendolari provenienti da altre regioni sono quasi raddoppiati negli ultimi vent’anni raggiungendo le 16.000 unità, anche grazie al miglioramento dei collegamenti con il resto d’Italia. I pendolari dal resto della Lombardia, nell’ultimo decennio considerato sono aumentati di 43.000 unità.

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Figura 2.11 Lavoratori pendolari in entrata nel comune di Milano per area di provenienza, anni 1991, 2001 e 2011. (Fonte: Area Open Data - Unità Statistica)

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Il mezzo privato è il più utilizzato dai pendolari per entrare a Milano (55,2%), in particolare l’automobile come conducente (45,7%); anche il mezzo collettivo è assai utilizzato (41,8%), in particolare il treno e la metropolitana; mentre i pendolari non residenti che coprono la porzione più ampia del tragitto verso il capoluogo a piedi o in bicicletta sono rari (3%).