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La domanda complessiva di mobilità gravitante su Milano è pari a circa 5,3 milioni di spostamenti al giorno (si veda tabella che segue).
La stima è stata effettuata, nell’ambito dell’elaborazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, a partire dall’indagine sulla mobilità delle persone nell’area milanese, condotta da AMAT nel 2005-2006, integrata e calibrata con i dati disponibili, relativi ai monitoraggi dei flussi di traffico veicolare e ai passeggeri trasportati dai differenti servizi di trasporto pubblico. La domanda, aggiornata all’anno 2013, si riferisce a un giorno feriale medio.
Si stima che nel periodo 2005-2013, la domanda complessiva di mobilità dell’area milanese è leggermente cresciuta, circa dello 0,6%, con un aumento del 2% della cosiddetta mobilità di scambio fra Milano e il mondo esterno, che rappresenta circa il 43% del totale degli spostamenti effettuati a Milano ed un lieve calo, pari allo 0,4%, della domanda di mobilità interna a Milano.

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Figura 2.27 Domanda di mobilità dell’area milanese, 2013 (Fonte: elaborazione su dati AMAT - Indagine sulla mobilità delle persone nell’area milanese (2005-2006)

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Circa il 10% degli spostamenti complessivi, e oltre il 17% se si considerano quelli interamente interni al comune di Milano, è effettuato esclusivamente a piedi, senza ricorrere ad alcun mezzo di trasporto. Questa quota non tiene conto degli spostamenti intrazonali di breve raggio, indicativamente inferiori a 5 minuti; non essendo facile una misura diretta dei flussi pedonali complessivi, la mobilità pedonale è stimata esclusivamente a partire dalle indagini campionarie condotte sulla mobilità delle persone e presenta quindi un maggior grado di incertezza.

Complessivamente, gli spostamenti sistematici, per motivi di lavoro o di studio, rappresentano quasi la metà del totale, pari al 46,5%. La distribuzione per motivo degli spostamenti in termini disaggregati è riportata nella Tabella 2.21 che evidenza la predominanza del motivo “lavoro”, fra gli spostamenti sistematici, seguito dal motivo “acquisti” che costituisce da solo oltre un terzo del totale degli spostamenti occasionali.

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Considerando la sola mobilità di scambio con Milano:

  • il 36% proviene dai 32 comuni d’area urbana, rispetto ai quali il Comune di Milano ha la delega alla programmazione dei servizi di trasporto pubblico;
  • il 17% proviene dai comuni della Città Metropolitana di Milano non compresi nell’area urbana milanese;
  • il 33% proviene dai restanti comuni della Regione Lombardia;
  • il 14% da origini esterne alla Lombardia.

La Figura 2.28 rappresenta la gravitazione della domanda di mobilità verso Milano, espressa come quota degli spostamenti destinati a Milano rispetto al totale degli spostamenti effettuati da residenti nei differenti comuni della Lombardia.
Si può osservare l’evidente correlazione fra distanza dal confine comunale di Milano e la gravitazione verso il comune capoluogo. Ciò nonostante è anche possibile vedere come la variazione della gravitazione dipenda anche da altri fattori: nella fascia a nord di Milano, ad esempio, la presenza di un forte tessuto produttivo determina una più rapida riduzione della quota di spostamenti verso Milano di quanto non avvenga nei comuni della cintura sud, prevalentemente agricoli. Al contrario, si osservano livelli elevati di gravitazione su Milano, anche a distanze considerevoli dal confine comunale, nei comuni serviti da servizi efficienti di trasporto pubblico: è il caso in particolare dell’area a nord-est di Milano servita dal ramo di Gessate della metropolitana.

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Figura 2.28 Quota di mobilità complessiva gravitante sul Comune di Milano13. (Fonte: Elaborazione AMAT nell’ambito del PUMS)

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Nella Figura 2.29 si rappresenta invece l’intensità complessiva dei movimenti di scambio fra Milano e i comuni del territorio circostante, espressa come numero medio di spostamenti giornalieri diretti a Milano.

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Figura 2.29 Numero di spostamenti medi giornalieri diretti a Milano14. (Fonte: Elaborazione AMAT nell’ambito del PUMS)

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Complessivamente, fra il 2005 e il 2013, a fronte di volumi totali di mobilità nell’area milanese relativamente stabili, che sembrerebbero indicare un’apparente staticità della domanda, si registrano alcune radicali variazioni nella ripartizione modale, con una crescita significativa della quota di spostamenti fatti con mezzi pubblici che, all’interno di Milano, raggiunge il 57% del totale degli spostamenti.
Il dato è uno dei più positivi fra quelli registrati nelle grandi città italiane, ma potrebbe essere migliorato, se si considera che l’elevata densità insediativa del territorio comunale potrebbe facilitare una maggiore diffusione delle modalità di trasporto più sostenibili (piedi, bicicletta e trasporto pubblico). 
Se si considerano i soli spostamenti di scambio fra Milano e il mondo esterno, attualmente la percentuale di spostamenti con mezzo privato motorizzato cresce al 62%, indice della necessità di migliorare l’accessibilità alla rete di trasporto pubblico nell’area urbana ed extraurbana.
In crescita, anche se contenuta, la quota di spostamenti con moto e della mobilità ciclistica che a Milano supera il 6%, ma guadagna quote rilevanti soprattutto negli spostamenti diretti all’interno della Cerchia dei Bastioni.

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Figura 2.30 Quadro complessivo della ripartizione modale, 2005 e 2013

 

13 I cerchi concentrici rappresentano fasce di isodistanza indicativa dal confine comunale a intervalli di 2 km.
14 I cerchi concentrici rappresentano fasce di isodistanza indicativa dal confine comunale a intervalli di 2 km.