[ CDM-1545131149-1 ]

Il bilancio dei consumi di energia negli usi finali nel territorio del Comune di Milano, aggiornato all’anno 2015 e suddiviso per settore e per vettore energetico, è riportato in Tabella 2.22. Il bilancio totale ammonta a circa 23,9 TWh, di cui il contributo maggiore è relativo ai consumi di gas naturale (49%), seguito dall’energia elettrica (29%) e dal gasolio (13%) (si veda Figura 2.34).

[ CDM-1545131149-2 ]

Andando ad analizzare la ripartizione per settore (si veda Figura 2.33), il settore ‘Edifici’ nel suo complesso incide per circa il 61% con 14,5 TWh, di cui circa 12 TWh dovuto ai consumi per riscaldamento (di cui l’82% dovuti ai consumi di metano e il 12% di gasolio).
I consumi nel settore ‘Industriale e Terziario’, pari al 25% del bilancio complessivo, sono di circa 5,9 TWh, di cui circa l’87% deriva dal consumo di energia elettrica.
Il settore dei Trasporti contribuisce al bilancio complessivo per il 14%, con circa 3,4 TWh.
L’illuminazione pubblica ha un’incidenza trascurabile sui consumi totali, con 48 GWh.

[ CDM-1545131149-3 ]

Figura 2.33 Ripartizione dei consumi complessivi di energia del comune di Milano per settore - anno 2015

[ CDM-1545131149-4 ]

Figura 2.34 Ripartizione dei consumi complessivi di energia del comune di Milano per vettore energetico - anno 2015

[ CDM-1545131149-5 ]

Il bilancio emissivo al 2015, suddiviso per settore e per vettore energetico, è riportato in Tabella 2.23. Le emissioni totali per l’anno 2015 sono pari a circa 5,8 Mt di CO2, delle quali il contributo maggiore è relativo ai consumi di energia elettrica (38% delle emissioni complessive) e del gas naturale (39%) mentre il gasolio incide per circa il 14% sul totale (si veda Figura 2.35). Andando ad analizzare la ripartizione per settore (si veda Figura 2.36), il settore ‘Edifici’ nel suo complesso incide per circa il 54% con un ammontare di circa 3,1 Mt di CO2.
Le emissioni del settore ‘Industriale e Terziario’, pari al 31% delle emissioni complessive, sono di circa 1,8 Mt di CO2.
Per quanto riguarda il settore ‘Trasporti’, le emissioni, pari a circa 0,89 Mt e al 15% delle emissioni totali. 
L’illuminazione pubblica incide solo per lo 0,26% sulle emissioni totali, con 15 ktCO2.

[ CDM-1545131149-6 ]

Figura 2.35 Ripartizione delle emissioni totali di CO2 per vettore energetico del comune di Milano all’anno 2015

[ CDM-1545131149-7 ]

Figura 2.36 Ripartizione delle emissioni totali di CO2 del comune di Milano per settore all’anno 2015

[ CDM-1545131149-8 ]

Si ricorda che Milano, in adempimento degli impegni presi con l’adesione all’iniziativa europea del Covenant of Mayors, ha elaborato il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) finalizzato ad individuare le azioni necessarie per la riduzione delle proprie emissioni di anidride carbonica del 20% al 2020 rispetto all’anno di riferimento 2005 (si veda nel dettaglio la scheda sul PAES contenuta nell’Allegato 1 al presente documento). 
L’impegno dell’Amministrazione sui temi dell’energia e del clima non si arresta tuttavia al 2020, ma si colloca in una prospettiva più ampia, in coerenza con gli scenari che si prospettano a livello europeo e globale (si veda BOX 2).

Box 2 Quadro di sintesi degli accordi sul clima

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L'accordo di Parigi

A livello globale a dicembre 2015 ha avuto luogo a Parigi la 21a Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP 21). In tale occasione 196 paesi hanno approvato il testo del primo accordo universale sul clima mondiale, denominato "Accordo di Parigi". L’Accordo è costruito attorno a due obiettivi principali:

  1. contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, intensificando al massimo gli sforzi per limitare tale aumento a 1.5°C;
  2. accrescere la capacità di adattamento agli impatti avversi del cambiamento climatico, promuovere la resilienza e uno sviluppo a basse emissioni.

L'Accordo di Parigi è entrato formalmente in vigore il 4 novembre 2016 a seguito della ratifica da parte di 55 Paesi, responsabili di più del 55% delle emissioni mondiali.  È stato ratificato dall'Unione Europea il 5 ottobre 2016 e dall'Italia l'11 novembre 2016.
Con la ratifica ciascun Paese si impegna a comunicare e ad aggiornare periodicamente il proprio "contributo nazionale determinato", cioè a definire il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni, delineando contestualmente le linee di azione che intende seguire per il raggiungimento di tale obiettivo.

Gli impegni dell'Unione Europea

A livello europeo il 23 ottobre 2014 il Consiglio d'Europa ha approvato per il 2030 un obiettivo di riduzione delle emissioni complessive di gas serra del 40% rispetto ai livelli del 1990. Tale obiettivo è stato incluso nella proposta presentata dall'Unione Europea al COP 21 di Parigi ed è stato confermato nel successivo atto di ratifica quale "contributo determinato" a livello comunitario.
L'Unione Europea si è inoltre impegnata a definire una road map finalizzata al raggiungimento di un obiettivo di riduzione delle emissioni gas serra al 2050 dell’80-95%, sempre rispetto ai livelli 1990.

Gli accordi a livello locale

A livello locale, oltre al Patto dei Sindaci, operante a scala europea, a settembre 2014 è stato lanciato il "Compact of Mayors", iniziativa volontaria analoga al Patto dei Sindaci, operante però a scala mondiale, nell’ambito della quale gli enti si impegnano a conseguire un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra sul territorio comunale. Il 12 agosto 2015 il Comune di Milano ha aderito al Compact of Mayors. Il 15 ottobre 2015 la Commissione Europea ha avviato il nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia (Covenant of Mayors for Climate and Energy), che estende e amplia gli obiettivi del preesistente Patto dei Sindaci. Con l’adesione al nuovo Patto, i comuni assumono un obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 del 40% al 2030 (in coerenza con l'obiettivo di riduzione dell'Unione Europea) e si impegnano definire una propria strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. Nel giugno 2016 è stata avviata una nuova iniziativa a livello europeo: il Global Covenant of Mayors for Climate and Energy, nato dall'unione del Compact of Mayors con il Covenant of Mayors; dal 2009 il Comune di Milano fa parte del network internazionale C40 Cities-Climate Leadership Group, rete globale costituita dai Sindaci delle maggiori città del mondo impegnate a ridurre le proprie emissioni di gas serra attraverso la messa in opera di politiche e programmi relativi al clima che siano significativi, misurabili, replicabili e sostenibili; Nell’ambito delle iniziative promosse dal network C40, la città di Milano ha aderito, tramite sottoscrizione da parte del Sindaco di una lettera di intenti in data 10 novembre 2017, al programma “Deadline 2020”, impegnandosi a raggiungere gli obiettivi di città “GHG Neutral and resilient City” al 2050, ovvero mantenere l’incremento della temperatura del pianeta sotto a 1,5°C in linea con gli obiettivi del Paris Agreement sul Clima del 2015. Tale iniziativa prevede una azione di mitigazione accelerata e più incisiva, nonché una strategia di contrasto ai cambiamenti climatici, attraverso l’adozione di un Piano Azione Clima con orizzonte al 2050, e con target intermedio al 2030.