[ CDM-1548851810-1 ]

Al fine di raggiugere gli obiettivi delle Direttive Europee sulle Acque (2000/60/CE) e sulle Alluvioni (2007/60/CE), Regione Lombardia ha promosso l’istituto del Contratto di Fiume, uno “strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale”; si tratta quindi di un accordo tra soggetti che hanno responsabilità nella gestione e nell’uso delle acque, nella pianificazione del territorio e nella tutela dell’ambiente.
Il Comune di Milano risulta ente firmatario di tutti e tre i Contratti di Fiume finora promossi da Regione Lombardia che hanno assunto la forma di AQST (Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale):

  • Olona-Bozzente-Lura (sottoscritto il 22 luglio 2014), giunto al Terzo programma d’Azione;
  • Seveso (sottoscritto il 13 dicembre 2006), anch’esso giunto al Terzo programma d’Azione;
  • Lambro Settentrionale (sottoscritto il 20 marzo 2012), al Secondo Programma d’Azione.

[ CDM-1548851810-2 ]

Tra gli obiettivi comuni ai programmi d’azione si segnalano:

  • la caratterizzazione dei carichi inquinanti e miglioramento delle acque di Bacino; 
  • la gestione sostenibile del drenaggio urbano;
  • la diffusione e condivisione delle informazioni sul bacino;
  • l’aumento della sensibilità e la realizzazione di strumenti formativi e iniziative culturali sul tema dell’acqua.

[ CDM-1548851810-3 ]

Segnatamente, per quanto riguarda l’AQST-CdF Olona-Bozzente-Lura, nell'estate 2015 è stato ufficializzato, tramite DGR n. X/3902 il Progetto Strategico di Sottobacino del Torrente Lura, mentre dal 2016 il territorio di riferimento del Contratto comprende anche la porzione del sottobacino Lambro Meridionale a sud di Milano. Il terzo programma d’Azione prevede inoltre:

  • la sperimentazione di metodologie di progettazione e partecipazione per il sottobacino Olona-varesino;
  • la definizione, co-progettazione e realizzazione di interventi di riqualificazione fluviale e di mitigazione del rischio idraulico (in particolare sono previsti interventi di manutenzione straordinaria del sottopasso di Conca Fallata relativo al Deviatore Olona ed interventi di recupero e valorizzazione del paesaggio e del sistema rurale nell’ambito delle Vie d’Acqua di Expo 2015).Pur non riguardando direttamente Milano, si segnalano gli interventi volti alla messa in sicurezza idraulica del fiume nei comuni di Rho e Pero, tra i quali la confluenza tra Fiume Olona - Torrente Bozzente.

[ CDM-1548851810-4 ]

Con riferimento all’AQST-CdF Lambro Settentrionale, il secondo Programma d’azione oggi vigente prevede in particolare:

  • la co-progettazione e la realizzazione di interventi di riqualificazione fluviale e di mitigazione del rischio idraulico (a Milano il riferimento è all’area di Monluè);
  • il perseguimento di una governance locale finalizzata alla riqualificazione ambientale e di azioni di coordinamento territoriale/governance locale (tra cui l’avvenuto ampliamento del PLIS Media Valle del Lambro nel Comune di Milano e la produzione dello studio di fattibilità “Gli spazi aperti e gli ambiti agronaturalistici, il Fiume Lambro, l’area metropolitana milanese esempio di attivazione di Rete Ecologica”).

[ CDM-1548851810-5 ]

Infine, tra le azioni specifiche previste dal Terzo programma d’azione relativo CdF-AQST Seveso si rilevano in particolare:

  • la definizione, co-progettazione e realizzazione di interventi di riqualificazione fluviale e di mitigazione del rischio idraulico (in particolare aree di laminazione previste a Vertemate/Cantù/Carimate, Lentate sul Seveso, Varedo, Paderno Dugnano, Milano);
  • il progetto di sottobacino del Torrente Seveso (ad oggi non ancora formalizzato): nell’ambito del miglioramento della qualità delle acque e del perseguimento della sicurezza idraulica, si prevede l’integrazione tra PTUA, PGRA, programmazioni territoriali e/o di settore (es. programmi di sviluppo rurale, piani di gestione delle aree protette, piani gestione rischio alluvioni) nonché un sostegno economico per interventi di progettualità locali mirati alla riqualificazione fluviale.

Pur non interessando direttamente il territorio comunale di Milano, si segnalano gli interventi di sistemazione idraulica sul fiume Seveso effettuati nel tratto di pertinenza del Parco Nord Milano, con particolare riferimento al consolidamento spondale nei comuni di Cusano Milanino e Cormano.

[ CDM-1548851810-6 ]

Al fine di perseguire obiettivi di tutela quantitativa e qualitativa, nonché per la pianificazione dell’uso della risorsa idrica, la LR 26/2003 (art. 45) individua, ai sensi del D.Lgs. 152/2006, il Piano di Gestione del Bacino Idrografico, la cui prima redazione costituisce il Piano di Tutela delle Acque (PTA) di cui al D.Lgs. 152/1999. Il PTA è costituito da un Atto di Indirizzo e da un Programma di Tutela ed Uso delle Acque (PTUA).
Con DGR n. 6990 del 31 luglio 2017 è stato approvato Il Programma di Tutela ed Uso delle Acque 2016 che costituisce la revisione del precedente PTUA approvato con DGR n. 2244 del 29 marzo 2006.
Il PTUA indica gli obiettivi di qualità da perseguire per ciascun corpo idrico, definiti tenendo conto degli obiettivi strategici della Regione, degli obiettivi previsti in linea generale dalla legislazione comunitaria e nazionale, oltre che degli ulteriori obiettivi definiti dal Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po, come di seguito meglio specificato.

[ CDM-1548851810-7 ]

Le strategie regionali si propongono di:

  1. promuovere l’uso razionale e sostenibile delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; 
  2. assicurare acqua di qualità, in quantità adeguata al fabbisogno e a costi sostenibili per gli utenti; 
  3. recuperare e salvaguardare le caratteristiche ambientali degli ambienti acquatici e delle fasce di pertinenza dei corpi idrici; 
  4. promuovere l’aumento della fruibilità degli ambienti acquatici nonché l’attuazione di progetti e buone pratiche gestionali rivolte al ripristino o al mantenimento dei servizi ecosistemici dei corpi idrici;
  5. ripristinare e salvaguardare un buono stato idromorfologico dei corpi idrici, contemperando la salvaguardia e il ripristino della loro qualità con la prevenzione dei dissesti idrogeologici e delle alluvioni.

[ CDM-1548851810-8 ]

Gli obiettivi ambientali di riferimento sono riconducibili principalmente alla Direttiva 2000/60 CE ed ai disposti del D.Lgs. 152/2006, il cui articolo 76 stabilisce l’obiettivo di qualità ambientale in funzione della capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali, prevedendo che:

  • sia mantenuto o raggiunto per i corpi idrici superficiali e sotterranei l'obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di "buono";
  • sia mantenuto, ove già esistente, lo stato di qualità ambientale "elevato".

[ CDM-1548851810-9 ]

Gli ulteriori obiettivi definiti dal PdGPo si riferiscono alla prevenzione dall’inquinamento, al miglioramento chimico-fisico-microbiologico della qualità delle acque ed al raggiungimento degli obiettivi di qualità:

  • per le acque designate per l’estrazione di acque destinate al consumo umano;
  • per le aree designate come acque di balneazione;
  • per le acque dolci idonee alla vita dei pesci;
  • per le aree designate per la protezione di specie acquatiche significative dal punto di vista economico;
  • per i corpi idrici superficiali individuati come “aree sensibili” e “aree vulnerabili” dal D.Lgs. 152/2006;
  • per le aree protette designate per la protezione degli habitat e delle specie.

[ CDM-1548851810-10 ]

Alla luce di quanto sopra esposto, il PTUA stabilisce le tipologie di misure che dovranno essere attuate nel periodo 2016-2021 funzionali al raggiungimento dello stato buono di tutti i corpi idrici della Regione Lombardia al più tardi entro il 2027; oltre a quelle di tutela della quantità e qualità della risorsa idrica, sia generali che specifiche per i diversi usi della risorsa idrica (es. balneazione, uso potabile, ecc.), sono previste:

  • misure riguardanti l’integrazione con la pianificazione per lo sviluppo rurale e le pressioni di origine agro-zootecnica;
  • misure d’integrazione con le politiche di gestione dei siti contaminati e di gestione dei rifiuti, in quanto i Programmi Regionali di Bonifica delle Aree Inquinate e di Gestione dei Rifiuti, così come il PTUA, perseguono, tra l’altro, la tutela dei suoli e delle acque superficiali e sotterranee e la riduzione dell’inquinamento;
  • misure d’integrazione con la pianificazione per la gestione del rischio idrogeologico, poiché il PTUA prevede misure finalizzate a indirizzare la programmazione e l’attuazione della realizzazione d’interventi di mitigazione dei rischi idrogeologici, integrandosi e coordinandosi con il PGRA;
  • misure d’integrazione con la pianificazione energetica;
  • misure di adattamento ai cambiamenti climatici, poiché il PTUA tiene conto degli effetti previsti dei cambiamenti climatici sulla disponibilità d’acqua e, più in generale, di quanto sviluppato sia a livello nazionale che regionale relativamente alle strategie di adattamento;
  • misure d’integrazione con la pianificazione territoriale e urbanistica, poiché il Programma indica i punti di raccordo e le possibili modalità d’integrazione tra le diverse politiche regionali di settore per garantire coerenza tra sviluppo urbano e sviluppo delle infrastrutture dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione, lo sviluppo di politiche di gestione sostenibile del drenaggio urbano, la salvaguardia dell’uso agricolo dei suoli anche in funzione delle esigenze di tutela delle risorse idriche.

[ CDM-1548851810-11 ]

La recente legge regionale n. 4 del 15 marzo 2016 (sulla difesa del suolo, sulla prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e sulla gestione dei corsi d’acqua) modifica la LR n. 12 dell’11 marzo 2005 per il “governo del territorio”, introducendo i concetti di:

  • invarianza idraulica: principio in base al quale le portate di deflusso meteorico scaricate dalle aree urbanizzate nei ricettori naturali o artificiali di valle non sono maggiori di quelle preesistenti all'urbanizzazione;
  • invarianza idrologica: principio in base al quale sia le portate, sia i volumi di deflusso meteorico scaricati dalle aree urbanizzate nei ricettori naturali o artificiali di valle non sono maggiori di quelli preesistenti all'urbanizzazione; 
  • drenaggio urbano sostenibile: sistema di gestione delle acque meteoriche urbane, costituito da un insieme di strategie, tecnologie e buone pratiche volte a ridurre i fenomeni di allagamento urbano, a contenere gli apporti di acque meteoriche ai corpi idrici ricettori mediante il controllo alla sorgente delle acque meteoriche e a ridurre il degrado qualitativo delle acque.

[ CDM-1548851810-12 ]

I principi di invarianza idraulica e idrologica si applicano agli interventi di ristrutturazione edilizia, di nuova costruzione e di ristrutturazione urbanistica, oltre che e a tutti gli interventi che comportino una riduzione della permeabilità del suolo rispetto alla sua condizione preesistente all'urbanizzazione; non deve pertanto essere aumentato il deflusso delle acque verso i corpi idrici nel caso di realizzazione di nuovi edifici civili e industriali, di parcheggi e strade e di interventi di riqualificazione, introducendo, per contro, tecnologie e soluzioni progettuali (come vasche volano, pozzi filtranti, tetti verdi, ecc.) che favoriscano l’infiltrazione e l'assorbimento dell'acqua nel terreno.

[ CDM-1548851810-13 ]

Il principio dell’invarianza idraulica deve essere fatto proprio dagli atti costituenti il PGT ed in tal senso: 

  • il Documento di Piano stabilisce che le trasformazioni dell'uso del suolo comportanti variazioni di permeabilità superficiale debbano rispettare il principio dell'invarianza idraulica e idrologica, anche mediante l'applicazione dei principi e dei metodi del drenaggio urbano sostenibile e che tali principi sono valevoli anche per le aree già urbanizzate oggetto di interventi edilizi; inoltre, anche ai fini del conseguimento del drenaggio urbano sostenibile, il DdP può prevedere l’assegnazione di premialità volumetriche e l’attribuzione di indici differenziati all’interno dei piani attuativi;
  • il Piano dei Servizi, individua e definisce le infrastrutture pubbliche necessarie per soddisfare il principio dell'invarianza idraulica e idrologica sia per la parte già urbanizzata del territorio, sia per gli ambiti di nuova trasformazione;
  • il Piano delle Regole, con riferimento agli ambiti del Tessuto Urbano Consolidato, individua, all’interno dei parametri a cui ottemperare negli interventi di nuova edificazione o sostituzione, anche il rispetto del principio dell'invarianza idraulica e idrologica.

[ CDM-1548851810-14 ]

Per tali finalità è inoltre previsto che, all’interno del Regolamento Edilizio comunale, vengano disciplinate le modalità per il rispetto del principio dell'invarianza idraulica e idrologica, recependo i criteri e i metodi stabiliti dal Regolamento Regionale n.7 del 27 novembre 2017 che definisce, come da L.R. 4/2016, tra l'altro:

  • ambiti territoriali di applicazione differenziati in funzione del grado di impermeabilizzazione dei suoli, delle condizioni idrogeologiche delle aree e del livello di criticità idraulica dei bacini dei corsi d'acqua ricettori;
  • il valore massimo della portata meteorica scaricabile nei ricettori per il rispetto del principio dell'invarianza idraulica e idrologica nei diversi ambiti territoriali individuati; 
  • le modalità di integrazione tra pianificazione urbanistica comunale e previsioni del Piano d'Ambito, nonché tra le disposizioni del regolamento stesso e la normativa in materia di scarichi al fine del conseguimento degli obiettivi di invarianza idraulica e idrologica; 
  • misure differenziate per le aree di nuova edificazione e per quelle già edificate, anche ai fini dell'individuazione delle infrastrutture pubbliche di cui al Piano dei Servizi del PGT; 
  • indicazioni tecniche costruttive ed esempi di buone pratiche di gestione delle acque meteoriche in ambito urbano; 
  • meccanismi di incentivazione edilizia e urbanistica attraverso i quali i comuni potranno promuovere l'applicazione dei principi della invarianza idraulica o idrologica, nonché del drenaggio urbano sostenibile; 
  • la possibilità per i comuni di prevedere la monetizzazione come alternativa alla diretta realizzazione per gli interventi previsti in ambiti urbani caratterizzati da particolari condizioni urbanistiche o idrogeologiche, in ragione delle quali sia dimostrata l'impossibilità a ottemperare ai principi di invarianza direttamente nelle aree oggetto d'intervento.