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Gli effetti delle strategie della revisione del PGT sulla componente ‘acque’ sono affrontati all’interno del presente rapporto in termini di impatto sui consumi idrici, così come analizzato al paragrafo 6.3.1.2, sia in termini di valorizzazione della risorsa idrica ai fini del miglioramento della qualità paesaggistica e ambientale del territorio.
Nel secondo caso, al paragrafo 6.2.2.2 è già stato evidenziato il ruolo dello sviluppo delle infrastrutture ‘blu’ ai fini dell’attuazione della Rete Ecologica Comunale e della connessione con il sistema del verde.
La revisione del PGT propone, inoltre, come progetto per la valorizzazione delle risorse idriche, la riapertura dei Navigli, che oltre ad avere effetti sulla qualità paesaggistica del territorio, avrà influenza in modo trasversale su altre componenti, quali la mitigazione dei cambiamenti climatici e la riduzione dei rischi idraulici, e in generale su aspetti relativi all’attrattività e alla qualità della vita della città.
Il progetto è caratterizzato da una rilevante complessità tecnica ed economica. Nell’ambito del presente documento è possibile effettuare un’analisi generale delle possibili ricadute ambientali che il progetto potrà avere sia a livello locale che sul territorio di area vasta, rimandando alla futura procedura di V.I.A. per valutazioni più puntuali e approfondite.
Nel Box 1 è riportata una sintesi del progetto e dei suoi principali effetti ambientali.

Box 1 Sintesi delle principali ricadute ambientali del progetto di riapertura dei Navigli

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Il progetto di riapertura dei Navigli prevede, in una prima fase, la riconnessione idraulica della Martesana con la Darsena attraverso il percorso storico della ex- fossa interna e la contestuale riapertura a cielo aperto di cinque tratti di tale percorso.

La riconnessione idraulica consentirà una riapertura per fasi dei tratti, non necessariamente consecutivi, garantendo in ogni caso l’alimentazione idraulica lungo tutto il nuovo collegamento. Fasi il cui traguardo finale futuro è rappresentato dalla possibile riapertura completa di un canale navigabile.

Per quanto concerne gli aspetti più prettamente idrici e idraulici, il progetto permette già dalla prima fase la riconnessione dei due sistemi idraulici Est e Ovest con il Sud Milano, generando, attraverso un apporto significativo di acque pulite al sistema irriguo del Sud Milano, un beneficio per il patrimonio idrico del sistema della Vettabbia che è al momento penalizzato e carente. 
La separazione, poi, delle acque “pulite” della Martesana da quelle del torrente Seveso, consentirà lo sgravio del carico dal condotto fognario del Redefossi.
Inoltre, con l’immissione di portate aggiuntive nella Darsena, si contribuirà alla riduzione degli attuali ristagni che comportano la proliferazione di alghe, soprattutto nel periodo estivo.

Da un punto di vista ecologico ambientale, la futura completa riapertura del canale andrà di fatto ad arricchire la rete di infrastrutture “blu” (quella che trova spazio lungo i corsi d’acqua) anche all’interno della città, riconnettendosi, a nord attraverso il Naviglio Martesana e a sud attraverso la Darsena e il Naviglio Pavese, ai grandi sistemi ambientali metropolitani.

Da un punto di vista viabilistico, le implicazioni del progetto sono differenziate a seconda del tratto e della zona considerata. Infatti, per alcuni di essi, come quello della Conca dell’Incoronata, il progetto comporterà minimi problemi di traffico e di interferenze in superficie, in quanto la “vocazione” attuale della zona poco si discosta da quella futura immaginata con la riapertura del Naviglio. In altri tratti, quali quello di via F. Sforza o quello di via Molino delle Armi, le geometrie esistenti nonché la attività ivi presenti, rendono di fatto incompatibile il mantenimento dell’attuale funzione viabilistica con la riapertura del canale. Ciò comporterà di conseguenza un riassetto degli spazi destinati alla viabilità i cui scenari, già prospettati all’interno del PUMS, e i relativi effetti sul territorio saranno oggetto di specifica e approfondita valutazione in fase di VIA. È tuttavia indubbio che la riapertura del canale consentirà un ridisegno ed una riqualificazione complessiva di aree più periferiche, si pensi a via Melchiorre Gioia, anche attraverso un’armonizzazione con altri interventi programmati dall’Amministrazione di riqualificazione urbana e mobilità sostenibile, con i quali il progetto di riapertura dei Navigli potrebbe avere delle interessanti sinergie.

Un’altra opportunità legata al progetto sarà la possibilità di sfruttamento della risorsa idrica ai fini energetici, sia come sorgente che come recapito per le pompe di calore (anche per le acque prelevate dalla falda), sia eventualmente per l'installazione di microturbine.

Per quanto riguarda nello specifico la riapertura dei cinque tratti, essa costituisce il primo intervento di un grande progetto di trasformazione urbana volta alla valorizzazione urbanistico-architettonica e ambientale della città, che passa attraverso una nuova consapevolezza dei valori dell’ambiente, del paesaggio e della qualità della vita. Le positive ricadute possono essere così individuate:

  • valorizzazione di ambiti sia periferici che centrali con conseguente creazione di un nuovo paesaggio urbano;
  • creazione di nuovi spazi di fruibilità urbana e di nuove interazioni funzionali fra strutture di interesse pubblico;
  • nuove connessioni tra spazi e luoghi pubblici (Parco della Basiliche, estensione dell’Area Darsena);
  • sviluppo di attrattività e di nuove funzioni e iniziative imprenditoriali;
  • implementazione del sistema del verde, dei percorsi ciclabili, delle zone pedonali, di nuovi itinerari di fruizione;
  • contributo all’integrazione del sistema delle reti ecologiche;
  • recupero funzionale e valorizzazione delle Conche storiche e di manufatti leonardeschi.