4.1.2.3 Impegni a livello nazionale e regionale
[ CDM-1544086451 ]
[ CDM-1544086451-1 ]
Di seguito si riporta l’elenco dei principali impegni e documenti di riferimento a livello nazionale in tema sostenibilità ambientale:
- nel giugno 2016 è stato pubblicato il Rapporto nazionale italiano per Habitat III, ove è contenuta la proposta di elaborare un’Agenda urbana nazionale attuando la norma legislativa che prevede il coordinamento delle azioni di tutte le amministrazioni centrali coinvolte insieme alle Regioni e alle città attraverso la modifica del Dpcm istitutivo del Comitato interministeriale per le politiche urbane (Cipu).
- il “Piano Nazionale di Opere e Interventi e il Piano Finanziario per la Riduzione del Rischio Idrogeologico - Italia Sicura” è stato pubblicato nel maggio 2017 e, inquadrando il dissesto idrogeologico del Paese, il Governo si è dotato di un piano nazionale di opere e interventi e di un piano finanziario per la riduzione del rischio idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche, con focus sulle aree metropolitane.
- il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato nel maggio 2017 il documento di indirizzo “Elementi per una Roadmap della Mobilità sostenibile”, che indica le leve che possono essere utilizzate per governare l’evoluzione della mobilità in relazione agli obiettivi nazionali di de-carbonizzazione, qualità dell’aria e salute dei cittadini e promozione della competitività delle filiere nazionali.
- la Strategia Nazionale di adattamento al clima (SNACC) e il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC) sono stati pubblicati nell’agosto 2017 in linea con le indicazioni dell'Unione Europea. Il Piano costituisce il quadro aggiornato delle tendenze climatiche in atto a livello nazionale e sugli scenari climatici futuri, analizza gli impatti e le vulnerabilità territoriali e di settore, individuando possibili azioni di adattamento e relativi strumenti di monitoraggio e valutazione dell’efficacia;
- con D.M. 10 novembre 2017 è stata approvata la Strategia Energetica Nazionale (SEN), che rappresenta il piano decennale per anticipare e gestire il cambiamento del sistema energetico. Nonostante l'Italia abbia raggiunto in anticipo gli obiettivi europei - con una penetrazione di rinnovabili del 17,5% sui consumi complessivi al 2015 rispetto al target del 2020 di 17% - la SEN si pone l’obiettivo di rendere il sistema energetico nazionale più competitivo, sicuro e sostenibile fissando, fra gli altri, i seguenti target: a) efficienza energetica con riduzione dei consumi finali da 118 a 108 Mtep con un risparmio di circa 10 Mtep al 2030; b) fonti rinnovabili con 28% di rinnovabili sui consumi complessivi al 2030 rispetto al 17,5% del 2015;
- il Ministero dell’Ambiente, e della Tutela del Territorio e del Mare ed il Ministero dello Sviluppo Economico hanno pubblicato nel novembre 2017 il Documento di inquadramento e posizionamento strategico “Verso un modello di economia circolare per l’Italia”, in continuità con gli impegni adottati nell’ambito dell’Agenda 2030 dell’ONU e dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, contribuendo in particolare alla definizione degli obiettivi dell’uso efficiente delle risorse e dei modelli di produzione e consumo sostenibile;
- la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile è stata aggiornata come previsto dalla Legge 221/2015 utilizzando l’Agenda 2030 dell’ONU ed i relativi SDGs come quadro di riferimento, approvata da parte del CIPE nel dicembre 2017, e verrà ulteriormente declinata con indicazioni precise su strumenti che si intendono utilizzare per il conseguimento dei diversi obiettivi;
- la Strategia Nazionale del Verde Urbano, redatta nel 2018 dal Comitato del Verde Pubblico del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che discende dalla Legge 10/2013 e fissa criteri e linee guida per la promozione di foreste urbane e periurbane coerenti con le caratteristiche ambientali, storico-culturali e paesaggistiche dei luoghi. [57.1.B.8]
[ CDM-1544086451-2 ]
Di seguito si riporta l’elenco dei principali impegni e documenti di riferimento a livello regionale in tema sostenibilità ambientale:
- il “Patto per l’acqua - Programma di azione condiviso” in attuazione del quale è stato firmato da Regione Lombardia e dai rappresentanti degli Enti Pubblici, dagli utilizzatori idroelettrici e agricoli e dalle associazioni ambientaliste il documento che individua le “linee per un equilibrato uso della risorsa acqua”. Esse stabiliscono il principio di un’equa ripartizione della periodica disponibilità della risorsa idrica, orientando il sistema degli usi ad accettare parzializzazioni quantitative e/o qualitative che distribuiscano equamente anche i disagi e individuando misure di compensazione dei danni subiti. Le principali linee strategiche: sviluppo di una nuova coscienza del valore del bene acqua e condivisione delle informazioni e del valore, regolazione condivisa delle capacità d’invaso esistenti; efficienza dei sistemi di captazione e distribuzione delle acque; misure di riduzione della richiesta nei momenti di punta (massima richiesta o minima disponibilità); nuove possibilità di invaso e potenziamento della distribuzione.
- Accordo di bacino padano per il miglioramento della qualità dell'aria 2017. È stato sottoscritto a Bologna, durante il G7 Ambiente del 9 giugno 2017, dal Ministro Galletti e dai Presidenti di Regione Lombardia, Piemonte, Veneto e Emilia-Romagna, per l’attuazione di misure congiunte per il miglioramento della qualità dell’aria. Le misure congiunte di bacino padano individuate, strutturali e temporanee, sono prioritariamente rivolte al settore traffico (limitazioni veicoli diesel), ai generatori di calore domestici a legna, alle combustioni all'aperto e al contenimento delle emissioni di ammoniaca dalle attività agricole e zootecniche.
- Accordo di programma per misure di risanamento della qualità dell’aria. Sottoscritto nel 2013, ha come obiettivo il miglioramento della qualità dell’aria sui territori del bacino padano, particolarmente interessati dalla criticità ambientale connessa all’inquinamento atmosferico. Nel rilevare la particolare specificità meteoclimatica e orografica del Bacino Padano, individua e coordina lo sviluppo di impegni e attività da porre in essere in maniera coordinata nei seguenti specifici settori individuati tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti: la combustione di biomasse, il trasporto merci e passeggeri, il riscaldamento civile l’industria e produzione di energia, l’agricoltura - ambiti sui quali già si focalizzano le misure regionali e il Piano Regionale della qualità dell’Aria (PRIA).
- Mitigazione gas climalteranti. Sottoscrizione del "Under 2° MOU". Il 26 ottobre 2015 Regione Lombardia ha sottoscritto il protocollo “Under 2° MOU” con cui si impegna volontariamente a contrastare il cambiamento climatico attraverso la riduzione delle emissioni climalteranti prodotte in Lombardia e l’adozione di misure di adattamento. L'“Under 2 MOU” (“Subnational Global Climate Leadership Memorandum of Understanding”), nato dalla collaborazione tra la California e il Baden-Württemberg, raccoglie i Governi subnazionali che si impegnano volontariamente entro il 2050 a ridurre le proprie emissioni climalteranti dall’80 al 95% rispetto al valore del 1990, oppure al di sotto di due tonnellate pro-capite per anno. L’impegno per chi sottoscrive l’“Under 2° MOU” pone obiettivi in linea con i livelli di emissioni scientificamente stabiliti per limitare il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi Celsius (IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change – Fifth assessment report (AR5), 2013-2014) e offre l’opportunità a Stati, Regioni e Città di condividere esperienze e buone pratiche non soltanto per la riduzione dei gas serra e la promozione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, ma anche per la ricerca scientifica, la riduzione delle emissioni nei trasporti e, in generale, la sostenibilità dei sistemi produttivi industriali e del settore agricolo;
- Documento di Azione Regionale sull'Adattamento al Cambiamento Climatico. Approvato con DGR n. 6028 del 19 dicembre 2016, Il Documento di azione rappresenta un importante strumento di governance che da un lato riconosce e definisce gli ambiti prioritari rispetto agli effetti prodotti dal clima sul nostro territorio, e dall'altro individua gli interventi per ridurre al minimo i rischi e gli impatti sulla popolazione, sui materiali e le risorse naturali e per aumentare la resilienza della società, dell'economia e dell'ambiente. Con tutte le direzioni generali interessate dalle politiche di riferimento e con i principali stakeholder regionali, è stato realizzato un importante lavoro comune teso ad individuare misure di adattamento condivise, basate sulla programmazione già in essere seguendo il principio del cosiddetto mainstreaming di risorse economiche e strumentali per l'attuazione degli interventi. Si ricorda l'importanza del principio di mainstreaming, che significa l'integrazione dell'adattamento nelle varie politiche settoriali, sia in termini di interventi sia di risorse necessarie. Sono state individuate circa 30 misure per gli ambiti prioritari individuati della Salute umana e qualità dell'aria, difesa del suolo e del territorio, gestione e qualità delle acque, agricoltura e biodiversità, turismo e sport.