3.2.1 Relazione di Piano
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La visione per Milano 2030 si basa su un disegno strategico del Documento di Piano esteso alla scala metropolitana e su un disegno ancora più ampio di ruolo a scala globale.
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I principali caratteri del Piano sono la conferma:
- dell’articolazione del Tessuto Urbano Consolidato (TUC) in 3 macro tessuti: Nuclei di Antica Formazione (NAF), Ambiti contraddistinti da un Disegno Urbano Riconoscibile (ADR) e Ambiti di Rinnovamento Urbano (ARU) e della relativa disciplina;
- dell’attribuzione di un indice di edificabilità unico pari a 0,35 mq/mq applicato a tutta la città con l’esclusione delle aree destinate all’agricoltura; per gli ambiti in norma transitoria restano salve le regole dei rispettivi strumenti attuativi;
- della fissazione di un indice edificatorio massimo il cui superamento risulta possibile solo in contesti di particolare accessibilità;
- dell’utilizzo del principio della perequazione urbanistica che prevede la possibilità di trasferire diritti volumetrici da pertinenza indiretta a pertinenza diretta, che in parte verrà esteso anche tra aree a pertinenza diretta (ambiti di oggetto di rigenerazione);
- della libertà di scelta delle funzioni da insediare in tutti i tessuti urbani senza alcuna esclusione e senza una distinzione ed un rapporto percentuale predefinito (principio dell’indifferenza funzionale);
- della classificazione del sistema dei servizi in “localizzati esistenti”, di cui le schede NIL sono lo strumento guida, e “da localizzare”, che possono cioè essere liberamente insediati in tutta la città secondo il principio della sussidiarietà;
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e l’introduzione dei seguenti elementi:
- passaggio dalla previsione aprioristica di ambiti di trasformazione al concetto di rigenerazione urbana della città, anche sulla base della normativa sul consumo di suolo;
- previsione di ambiti di rigenerazione ambientale attraverso un meccanismo di diradamento delle edificazioni attraverso la possibilità di trasferire diritti edificatori in altri ambiti oggetto di rigenerazione;
- revisione delle politiche in tema di edilizia sociale da un lato privilegiando la riqualificazione del patrimonio pubblico esistente, dall’altra stimolando forme abitative convenzionate ed in affitto a canone moderato;
- misure atte a promuovere ed incentivare la sostenibilità ambientale degli edifici, in termini di efficienza energetica, principi di economia circolare, drenaggio urbano sostenibile, resilienza e cambiamento climatico, biodiversità, servizi ecosistemici;
- incentivi per l’insediamento di esercizi di vicinato a piano terra (se affacciati su spazio pubblico) negli ambiti di oggetto di rigenerazione attraverso lo scomputo delle superfici lorde e la limitazione di insediamento per le Grandi Strutture di vendita ai soli nodi di interscambio e in specifici ambiti per Grandi Funzioni Urbane.
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Il Piano individua alcuni temi progettuali che, fatte salve le scelte del futuro piano della Città Metropolitana, potranno essere alla base delle relazioni di scala intercomunale o di area vasta:
- l’asse del nord ovest, tra Scalo Farini, Bovisa e MIND-post Expo, che suggerisce la necessità di operare in rete e favorire lo sviluppo economico;
- il confine di nord ovest, che necessita di azioni finalizzate a ricomporre il margine e tutelare le aree libere dalla pressione urbana;
- l’asse nord-est, tra Milano e Monza, nel quale sarà fondamentale la capacità di stimolare processi di rigenerazione e ricomposizione urbana, definire il ruolo del grande hub intermodale di Bettola, mettere a fuoco le relazioni con le grandi funzioni urbane previste entro la Città della salute e della ricerca a Sesto San Giovanni;
- l’asse tra Martesana e Parco Nord, che incontra territori diversificati dove la promozione di processi di rigenerazione ambientale può consolidare nuove connessioni verdi, anche grazie alla definizione del PLIS Martesana;
- la valle del Lambro, che richiede di attivare azioni di prevenzione del rischio idraulico e processi di rigenerazione ambientale;
- il confine orientale, che richiederà un presidio per governare gli impatti derivanti da progetto commerciale Westfield, dagli insediamenti legati alla logistica favoriti dalla notevole accessibilità viaria (Tangenziale est, TEM e Bre.Be.Mi), nonché dall’aeroporto di Linate;
- la presenza del Parco Agricolo Sud e del Parco Nord, visti come perni nell’ottica della costruzione del parco metropolitano;
- l’ambito del sud-ovest, in particolare tra i Navigli Grande e Pavese, caratterizzata dalla forte presenza di tessuti da rigenerare sotto il profilo urbano e sociale, favorendo l’integrazione e le connessioni territoriali.
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Il Documento di piano si basa su 9 Strategie e relativi dispositivi di seguito riportati e brevemente descritti.
Le strategie di piano (ad eccezione di quelle non cartografabili perché riconducibili unicamente alla norma del Piano delle Regole o del Piano dei Servizi) sono state riportate all’interno della tavola D01 del Progetto di piano.