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Di seguito viene analizzata la coerenza tra le strategie del PGT e gli obiettivi di sostenibilità ambientale di riferimento identificati in Tabella 4.3. Come evidenziato nello schema sotto riportato, ove presente una relazione, si evidenziano i seguenti livelli di coerenza:

  • coerenza: quando è presente piena coerenza fra le strategie di piano e gli obiettivi di sostenibilità ambientale di riferimento
  • coerenza secondaria: quando la coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale di riferimento non è direttamente connessa alle strategie di piano ma ne può derivare come effetto secondario 
  • coerenza incerta: quando la coerenza fra le strategie di piano e gli obiettivi di sostenibilità ambientale di riferimento non è certa perché dipende dalle modalità di attuazione del piano
  • non coerenza: quando non esiste una coerenza fra le strategie di piano e gli obiettivi di sostenibilità ambientale di riferimento 
  • n.d.: quando fra le strategie di piano e gli obiettivi di sostenibilità ambientale di riferimento non sono comparabili.

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Dalle analisi effettuate emerge una coerenza ‘piena’ diffusa con gli obiettivi di sostenibilità ambientale di riferimento per le strategie di revisione del piano maggiormente volte alla tutela dell’ambiente, del territorio e del paesaggio, vale a dire ‘Fare spazio all’ambiente. Progetti per suolo e acque’ e ‘Progettare una nuova ecologia. Gli standard di sostenibilità’. 
Tali strategie sono infatti finalizzate in modo specifico a concorrere al raggiungimento della maggior parte degli obiettivi considerati.
In particolare, la strategia ‘Fare spazio all’ambiente. Progetti per suolo e acque’ concorre pienamente agli obiettivi di contenimento del consumo di suolo e promozione dell’uso sostenibile del suolo, attraverso il sostegno ad interventi edilizi di sottrazione e diradamento, di rinaturalizzazione e forestazione urbana previsti in particolare negli ambiti oggetto di rigenerazione, e di incremento della dotazione di aree agricole. La medesima strategia concorre pienamente agli obiettivi di miglioramento della biodiversità e di riqualificazione della qualità paesaggistica, attraverso l’incremento delle dotazioni di verde pubblico e il rafforzamento delle connessioni ecologiche. 
L’introduzione di principi di riforestazione urbana concorre pienamente agli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
La valorizzazione dell’elemento ‘acqua’ per il miglioramento della sostenibilità ambientale, anche tramite il progetto di riapertura dei navigli, è coerente sia con gli obiettivi di miglioramento della qualità paesaggistica sia con l’obiettivo di miglioramento qualitativo delle risorse idriche.
Indirettamente, la strategia potrà concorrere anche a migliorare lo stato della qualità dell’aria e, in generale, delle condizioni di qualità di vita e di salute della popolazione.

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La strategia ‘Progettare una nuova ecologia. Gli standard di sostenibilità’ è pienamente coerente con gli obiettivi di sostenibilità relativi alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti, all’incremento della resilienza urbana per affrontare gli effetti dovuti ai cambiamenti climatici, alla riduzione del consumo di suolo, così come all’incremento della permeabilità dei suoli e della biodiversità.
La strategia è inoltre pienamente coerente in particolare con l’obiettivo volto a modelli sostenibili di produzione e consumo di risorse, attraverso l’incentivazione all’utilizzo di materiali riciclati negli interventi edilizi.
Tale coerenza è esplicata nei dispositivi contenuti nel Piano delle Regole (art. 10), attraverso standard obbligatori o incentivi che riguardano gli interventi di trasformazione degli edifici esistenti o di nuova costruzione.
Indirettamente, la strategia potrà concorrere anche a migliorare lo stato della qualità dell’aria e, in generale, delle condizioni di qualità di vita e di salute della popolazione.

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Una coerenza diffusa, benché meno evidente, emerge dal confronto fra gli obiettivi di sostenibilità ambientale e la strategia ‘Rigenerare la città. Le periferie al centro’. La piena coerenza è legata in particolare all’individuazione degli ambiti di rigenerazione ambientale, ove si intende perseguire il decremento dei suoli urbanizzati, la rinaturalizzazione e il trasferimento dei diritti volumetrici, concorrendo pertanto pienamente agli obiettivi di riduzione del consumo di suolo e all’incremento delle aree naturali a favore anche di una maggiore biodiversità.
La coerenza con gli altri obiettivi non è piena in quanto non direttamente esplicitata o dipendente dalle modalità di attuazione della strategia. In particolare, gli ambiti in cui si prevede di densificare (piazze e nodi di interscambio) e di insediare delle nuove funzioni (si vedano le grandi funzioni urbane), potrebbero ad esempio avere effetti ambientali locali sulla componente ‘rumore’, che sono strettamente dipendenti dalle modalità di realizzazione degli interventi.
Con riferimento alla coerenza tematizzata come ‘incerta’, essa si presenta soprattutto per le strategie “Connettere luoghi e persone. I nodi come piattaforme di sviluppo” e “Trasformare, attrarre, eccellere. L’occasione dei vuoti urbani”, poiché le densificazioni e le grandi funzioni in esse prospettate dipendono fortemente dalle modalità di attuazione del piano e dunque necessitano di una particolare attenzione in fase di attuazione e monitoraggio.

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Dall’analisi emerge che tutte le strategie sono coerenti con gli obiettivi legati alla componente ‘Popolazione e salute umana’, in quanto finalizzate a creare condizioni di benessere sociale, inteso come migliore e più equo accesso ai servizi e alla disponibilità di abitazioni e al miglioramento della qualità di vita e delle condizioni ambientali.

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Non emergono evidenti incoerenze con gli obiettivi di sostenibilità.