1.8 Piano Comprensoriale di Bonifica Est Ticino Villoresi
[ CDM-1544104449 ]
Stato di attuazione
[ CDM-1544104449-1 ]
Il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi con provvedimento del Consiglio di Amministrazione n. 188 del 16 maggio 2016 ha avviato il procedimento di redazione del Piano Comprensoriale di Bonifica, di Irrigazione e di Tutela del Territorio Rurale unitamente al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica, di cui in data 12 settembre 2017 è stato messo a disposizione il Documento di Scoping.
Finalità e contenuti del Piano
[ CDM-1544104449-2 ]
Il piano comprensoriale di bonifica è lo strumento di pianificazione consortile in cui si individuano le strategie che il Consorzio di bonifica intende mettere in atto nei successivi dieci anni e le azioni di massima che intende intraprendere per garantire:
- la sicurezza idraulica del territorio;
- l'uso plurimo e la razionale utilizzazione a scopo irriguo delle risorse idriche;
- la provvista, la regimazione e la tutela quantitativa e qualitativa delle acque irrigue;
- il risparmio idrico, l'attitudine alla produzione agricola del suolo e lo sviluppo delle produzioni agro-zootecniche e forestali;
- la conservazione e la difesa del suolo, la tutela e la valorizzazione del paesaggio rurale ed urbano anche ai fini della fruizione turistico-ricreativa e sportiva, nonché la costruzione di corridoi ecologici e di percorsi per la mobilità lenta.
Obiettivi del Piano
[ CDM-1544104449-3 ]
Sono obbiettivi del Piano:
- la sicurezza idraulica del territorio:
- miglioramento della funzionalità idraulica della rete di bonifica/promiscua per il controllo delle piene e degli eventi alluvionali – BP zona ovest Olonetta;
- protezione dei centri urbani attraverso la realizzazione di opere per la laminazione e collettamento delle portate di piena – Martesana zona Trobbie, zona di Settala, Trucazzano, Mediglia;
- verifica e controllo delle portate di pioggia (sfioratori di troppo pieno delle reti fognarie in collaborazione con Gestori SII) o delle grandi aree impermeabilizzate, soprattutto in relazione agli accrescimenti dei volumi dovuti sia per l’aumento delle superfici impermeabili (trasformazioni urbanistiche), sia per il modificarsi del regime di pioggia;
- riorganizzazione e taratura delle connessioni tra le reti fognarie e la rete di bonifica (in collaborazione con Gestori SII);
- difesa delle aree pedecollinari (verifica degli scarichi del Deviatore Acque Alte zona a valle della collina di San Colombano che in assenza del Deviatore, possono creare allagamenti o peggiorare la situazione di criticità sulla rete);
- ripristino o adeguamento (rete storica colatori villoresi o nuova rete acquisita a seguito del trasferimento operato da Regione del reticolo principale a reticolo di bonifica – Navigliaccio, Barona, Carona, ecc.) dei colatori o della rete ad uso promiscuo per la raccolta, collettamento e laminazione diffusa delle acque di piena;
- adeguamento in genere della rete di colo/promiscua dovute a criticità localizzate o a mancanza di opere idrauliche puntuali quali manufatti di regolazione, telecontrollo, telecomando, telemisura.
- l'uso plurimo e la razionale utilizzazione a scopo irriguo delle risorse idriche:
- modifica/trasformazione modalità di irrigazione da scorrimento ad aspersione, subirrigazione, microirrigazione, in zone particolarmente idonee per caratteristiche territoriali e produttive al fine di contenere l’utilizzo della risorsa idrica e meglio far fronte alle possibili crisi idriche, al fine di utilizzare la risorsa risparmiata grazie alla conversione del metodo di irrigazione in zone con carenza idrica, per la riduzione dell’uso di fonti che richiedono il sollevamento delle portate (pozzi);
- rifacimento della rete terziaria, particolarmente deteriorata, in canalette nei comizi specificatamente vocati alla produzione agricola al fine di contenere l’utilizzo della risorsa idrica e meglio far fronte alle possibili crisi idriche, di riduzione dell’uso di fonti che richiedono il sollevamento delle portate (pozzi);
- sviluppo e programmazione dell’interconnessione dei sistemi irrigui (CAPV Villoresi e rete Navigli) per ottimizzare l’utilizzo della risorsa e meglio far fronte alle possibili crisi idriche, di utilizzare la risorsa risparmiata grazie al rifacimento della rete in zone con carenza idrica, di riduzione dell’uso di fonti che richiedono il sollevamento delle portate (pozzi);
- utilizzo dei salti presenti sulla rete per produzione energia idroelettrica;
- adeguamento della rete consortile e riorganizzazione della modalità di gestione al fine dell’utilizzo della rete consortile con particolare riguardo al mantenimento delle portate immesse nella stagione invernale (servizi ecosistemici).
- la provvista, la regimazione e la tutela quantitativa e qualitativa delle acque irrigue:
- adeguamento e realizzazione di opere per la bacinizzazione anche dei canali derivatori, finalizzata a una maggiore e più efficace gestione dei periodi di emergenza idrica;
- sistemi di telecontrollo e telecomando che possano ridurre le criticità di somministrazione delle dispense irrigue soprattutto nei periodi di carenza idrica;
- implementazione e sviluppo di una rete di monitoraggio qualitativa e quantitativa della risorsa immessa nella rete irrigua consortile, mitigazione delle possibili cause di inquinamento attraverso sistemi di fitodepurazione o trattamento delle acque di scarsa qualità.
- il risparmio idrico, l'attitudine alla produzione agricola del suolo e lo sviluppo delle produzioni agro-zootecniche e forestali:
- riutilizzo di acque di scarico meteoriche, di falda, reflue depurate o di altri scarichi di acque idonee alla irrigazione;
- incentivazione dell’utenza di buone pratiche gestionali finalizzate al risparmio idrico o all’accrescimento di produzioni agricole meno idroesigenti, mediante studi, ricerche e finanziamenti specifici, riduzione dei costi di produzione anche attraverso degli impianti dei contributi consortili;
- vedi anche punto 2 lettere a e b.
- la conservazione e la difesa del suolo, la tutela e la valorizzazione del paesaggio rurale ed urbano anche ai fini della fruizione turistico-ricreativa e sportiva, nonché la costruzione di corridoi ecologici e di percorsi per la mobilità lenta:
- ripristino/manutenzione edifici e manufatti aventi interesse storico, culturale, paesaggistico, ecc. da adibire anche a scopi didattici, divulgativi, museali;
- realizzazione/manutenzione di opere per la fruizione turistica della rete e del paesaggio;
- valorizzazione delle funzionalità ambientali soprattutto in relazione alla “fornitura di servizi ecosistemici”, di mantenimento della biodiversità, di mantenimento di corridoi ecologici, del mantenimento della connettività tra i sistemi acquatici e il territorio circostante;
- tutela e valorizzazione dei fontanili, risorgive, marcite, ambienti umidi.
- la manutenzione diffusa del territorio.
- collaborazione con Enti locali e Regione Lombardia per interventi e gestione reticolo idrico minore e reticolo idrico principale.
Obiettivi alla scala di riferimento comunale
[ CDM-1544104449-4 ]
All’interno delle schede delle azioni di piano sono specificatamente riferiti al territorio del Comune di Milano:
- completamento del collegamento idraulico tra il Canale Villoresi ed il Naviglio Grande attraverso il sito Expo 2015 - Via d'Acqua Sud;
- azione AQST M1.A1.1: recupero e valorizzazione dell'alveo della Roggia Vettabbia Alta;
- azione AQST M1.A1.2: Connessione idraulica Martesana/Seveso con la Roggia Vettabbia e il Sistema Navigli;
- studio per la ricostituzione della continuità idraulica interrotta dall'area metropolitana milanese;
- azione AQST M1.A3.1: Interventi di difesa idraulica nel borgo di Chiaravalle-Vettabbia bassa;
- progettazione degli interventi di restauro e adeguamento funzionale delle conche del Naviglio Martesana e risezionamento del tratto a valle di via Idro a Milano;
- interventi di restauro e adeguamento funzionale delle conche del Naviglio Martesana e risezionamento del tratto a valle di via Idro a Milano;
- azione AQST M2.A1.9: Sviluppo connessioni ecologiche - Valle del Ticinello.