Stato di attuazione

[ CDM-1544796392-1 ]

Al fine di perseguire obiettivi di tutela quantitativa e qualitativa, nonché per la pianificazione dell’uso della risorsa idrica, la LR 26/2003 (art. 45) individua, ai sensi del D.Lgs. 152/2006, il Piano di Gestione del Bacino Idrografico, la cui prima redazione costituisce il Piano di Tutela delle Acque (PTA) di cui al D.Lgs. 152/1999. Il PTA è costituito da un Atto di Indirizzo e da un Programma di Tutela ed Uso delle Acque (PTUA) che individua le azioni per il raggiungimento degli obiettivi contenuti nell'Atto di indirizzi. 
Con DGR n. 6990 del 31 luglio 2017 è stato approvato il nuovo Programma di Tutela ed Uso delle Acque 2016 (riferito al periodo 2016-2021) che costituisce la revisione del precedente PTUA approvato con DGR n. 2244 del 29 marzo 2006.

Finalità e contenuti del Piano

[ CDM-1544796392-2 ]

Il PTUA è un atto comprensivo delle diverse discipline che attengono alla pianificazione della tutela della risorsa idrica. La pianificazione è caratterizzata da un approccio, in linea con la disciplina comunitaria, per aree di bacino idrografico e con la necessità di tener conto del livello più appropriato per la gestione delle acque.

Fondamentale è l'impegno all'integrazione delle politiche per le acque con le altre politiche, tra cui la gestione del rischio idraulico, la pianificazione urbanistica, la protezione civile, la gestione del demanio idrico, l’agricoltura, l’energia, le infrastrutture e trasporti e la tutela della salute del cittadino. Risulta quindi necessario garantire un impegno straordinario per limitare gli ulteriori fattori di impatto e ottenere invece un miglioramento, superando il divario esistente tra lo stato ambientale delle risorse idriche e gli obiettivi di qualità indicati dalla Direttiva Quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE).

Obiettivi del Piano

[ CDM-1544796392-3 ]

Il PTUA indica gli obiettivi di qualità da perseguire per ciascun corpo idrico, definiti tenendo conto degli obiettivi strategici della Regione, degli obiettivi previsti in linea generale dalla legislazione comunitaria e nazionale, oltre che degli ulteriori obiettivi definiti dal Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po.
Gli obiettivi strategici della proposta del nuovo PTA sono:

  1. promuovere l’uso razionale e sostenibile delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili;
  2. assicurare acqua di qualità, in quantità adeguata al fabbisogno e a costi sostenibili per gli utenti;
  3. recuperare e salvaguardare le caratteristiche ambientali degli ambienti acquatici e delle fasce di pertinenza dei corpi idrici;
  4. promuovere l’aumento della fruibilità degli ambienti acquatici nonché l’attuazione di progetti e buone pratiche gestionali rivolte al ripristino o al mantenimento dei servizi ecosistemici dei corpi idrici;
  5. ripristinare e salvaguardare un buono stato idromorfologico dei corpi idrici, contemperando la salvaguardia e il ripristino della loro qualità con la prevenzione dei dissesti idrogeologici e delle alluvioni.

Obiettivi alla scala di riferimento comunale

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Il Piano contiene un’accurata analisi del quadro conoscitivo territoriale. I corsi d’acqua superficiali dell’area milanese, ad esclusione del canale Villoresi, si caratterizzano per condizioni ecologiche “cattive o scarse”. Gli obiettivi della programmazione regionale, in linea con le indicazioni comunitarie, prescrivono che entro il 2027 la qualità ecologica dei corsi d’acqua debba raggiungere il livello ambientale “buono”.
Il monitoraggio delle acque sotterranee del capoluogo segnala uno stato chimico “scarso” e si prevede entro il 2027 il raggiungimento del giudizio “buono”.
All’interno dello stesso sono indicate le “Misure di risanamento dell’inquinamento diffuso delle acque sotterranee da attuare per l’area vasta comprendente i comuni di Brugherio, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Milano, Monza, Nova Milanese, Sesto San Giovanni (art. 239, comma 3 del d.lgs. 152/2006)” approvate con D.G.R. n. 6737 del 16/06/2017. Con tale deliberazione, Regione Lombardia ha formalmente delimitato un’area della Provincia di Milano e di Monza e Brianza come affetta da inquinamento diffuso delle acque sotterranee, dettando al contempo la relativa disciplina ai sensi dell’art. 239, comma 3 del d.lgs. 152/2006 (Allegato 2 alla sopra citata DGR). [57.3.A.2]