1.1 Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico
[ CDM-1540198408 ]
Stato di attuazione
[ CDM-1540198408-1 ]
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n° 183 dell’8 agosto 2001 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 maggio 2001 sancisce l’entrata in vigore del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico - brevemente denominato PAI - adottato con Deliberazione del Comitato Istituzionale n° 18 del 26 aprile 2001.
Successivamente al 2001 sono state approvate numerose Varianti al PAI e altre saranno predisposte a seguito dell’attuazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA).
In data 7 dicembre 2016 con deliberazione n° 5 il Comitato Istituzionale ha adottato la variante alle norme del PAI e del PAI Delta.
Con decreto del Segretario Generale n. 248 del 19 dicembre 2017 è stato pubblicato lo schema del progetto di variante alle fasce fluviali del Torrente Seveso da Lucino alla confluenza nella Maresana in Milano.
Finalità e contenuti del Piano
[ CDM-1540198408-2 ]
Il Piano rappresenta lo strumento che consolida ed unifica la pianificazione di bacino per l’assetto idrogeologico, coordinando le determinazioni del Piano Stralcio per le Fasce Fluviali, del Piano straordinario per le aree a rischio idrogeologico molto elevato e del Piano stralcio per la realizzazione degli interventi necessari al ripristino dell’assetto idraulico, alla eliminazione delle situazioni di dissesto idrogeologico e alla prevenzione dei rischi idrogeologici nonché per il ripristino delle aree di esondazione.
L’ambito territoriale di riferimento del PAI è l’intero bacino idrografico del fiume Po.
Obiettivi del Piano
[ CDM-1540198408-3 ]
Il Piano si propone di assicurare, attraverso la programmazione di opere strutturali, vincoli, direttive, la difesa del suolo rispetto al dissesto di natura idraulica ed idrogeologica mediante la realizzazione dei seguenti obiettivi:
- garantire un livello di sicurezza adeguato sul territorio;
- conseguire un recupero delle funzionalità dei sistemi naturali;
- consentire il recupero degli ambiti fluviali e del sistema idrico quali elementi centrali dell’assetto territoriale del bacino idrografico;
- raggiungere condizioni d’uso del suolo compatibili con le caratteristiche dei sistemi idrografici e dei versanti per consentire la stabilizzazione e il consolidamento dei terreni.
Obiettivi alla scala di riferimento comunale
[ CDM-1540198408-4 ]
Le principali tipologie di dissesto sono rappresentate dalle esondazioni (in particolar modo dei fiumi Lambro, Seveso ed Olona). Nell’ambito della sottoperimetrazione delle aree in fascia C per il Fiume Lambro, le classi di rischio sono state suddivise in quattro categorie a valore crescente (da R1 = rischio moderato a R4 = rischio molto elevato); i fenomeni di dissesto considerati sono principalmente esondazioni e dissesti lungo le sponde.
La valutazione dell’indice di pericolosità per la categoria “esondazioni” è stata effettuata considerando le aree storicamente allagate, in territori in cui il sistema di protezione risulta assente o sporadicamente presente, e le aree di inondazione potenziale delimitate dalla fascia B lungo i corsi d’acqua.