2.16 Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei rischi (PRIM) [57.1.B.7]
[ CDM-1545048732 ]
Stato di attuazione
[ CDM-1545048732-1 ]
Il Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi (PRIM) 2007-2010 è stato approvato con DGR n. 7243 del 8/05/2008. Nel 2015 è stata predisposta una proposta metodologica per l’aggiornamento dell’analisi di rischio condotta nel PRIM.
Finalità e contenuti del Piano
[ CDM-1545048732-2 ]
Il PRIM è una versione più attuale del Programma Regionale di Previsione e Prevenzione di cui all’art. 4 della LR 16/2004. Il Piano considera globalmente il problema della sicurezza dei cittadini e prevede un approccio allargato e trasversale a molteplici ambiti di rischio. Le principali innovazioni riguardano la nuova visone integrata del “rischio”, ottenibile valutando l’impatto congiunto di differenti fattori di pericolo su una stessa area tramite l’utilizzo di metodi scientifici basati su indicatori di efficacia. Si prevede, inoltre, di condividere con i principali attori della prevenzione e con associazioni di consumatori gli interventi per la prevenzione del rischio, in modo da dare visibilità alle molteplici azioni.
Obiettivi del Piano
[ CDM-1545048732-3 ]
Le scelte di fondo introdotte nel PRIM 2007-2010 sono:
- confrontarsi in maniera appropriata con le caratteristiche del contesto in cui le politiche di sicurezza sono esercitate mediante migliori strumenti di conoscenza del rischio, approfondite analisi territoriali, trattamento e gestione integrata del rischio;
- rispondere alle sollecitazioni presenti nelle società complesse ed avanzate, che richiedono di migliorare ed ampliare i processi curativi ed assicurativi;
- fare della sicurezza una politica esercitata e sostenuta da un ampio fronte interistituzionale.
All’interno del PRIM vengono considerati il rischio idrogeologico, sismico, meteorologico, tecnologico e gli incendi boschivi. Sono inoltre compresi tre tipologie di incidenti o eventi socialmente rilevanti: incidentalità stradale, sul lavoro e sicurezza urbana.
Obiettivi alla scala di riferimento comunale
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L’analisi integrata degli 8 fattori di rischio precedentemente elencati sul territorio regionale ha mostrato che:
- l’area di pianura di Milano, Varese, Bergamo e Como presenta una forte concentrazione di rischi di incidenti stradali, sul lavoro ed industriali;
- è possibile individuare 6 aree critiche sia per il numero di rischi, sia per il loro livello ed estensione areale (una di queste è rappresentata da Milano ed il suo hinterland), per le quali prevedere azioni specifiche attraverso studi su Piani di Rischio Integrato d’Area.
Negli allegati al Piano sono state condotte approfondite analisi sui fattori di rischio a livello provinciale. Da tali studi è emerso che la provincia di Milano è interessata da rischi di tipo idrogeologico, industriale, meteorologico (in particolare per la persistenza di nebbie sull’asse Milano-Brescia).
L’incidentalità stradale ha subito una costante e progressiva diminuzione del numero di morti (in provincia si concentrano incidenti di non rilevante entità). Sono, al contrario, diffusi gli incidenti sul lavoro, aumentati nel triennio 2003-2005. La provincia di Milano è risultata la più problematica dal punto di vista della sicurezza sociale, legata soprattutto a fenomeni di criminalità.
Tra le misure specifiche di mitigazione proposte dal PRIM interessanti per localizzazione o effetti anche il Comune di Milano sono comprese:
- rischio incidentalità stradale: riqualificazione tronco Cinisello - Milano SP n.5 Villa di Monza; riqualificazione e potenziamento SP n. 46 Rho-Monza, realizzazione terza corsia superstrada Milano-Meda.
La proposta metodologica per l’aggiornamento dell’analisi di rischio del vigente PRIM comprende uno specifico approfondimento dedicato all’individuazione ed all’analisi dei rischi insistenti sulla cosiddetta “area vasta di EXPO 2015”, predisposto sia nell’ottica dell’evento espositivo sia del post-operam, comprendente l’identificazione delle infrastrutture critiche di trasporto e di energia elettrica, nonché l’individuazione degli scenari incidentali naturali e antropici di riferimento (rischi naturali per alluvioni e risalita della falda, rischi antropici connessi alla presenza di industrie RIR ed al trasporto di merci pericolose su strada).