3.1 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
[ CDM-1545049753 ]
Stato di attuazione
[ CDM-1545049753-1 ]
La Provincia di Milano ha approvato il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale il 17 dicembre 2013 con Delibera di Consiglio n. 93.
Il nuovo PTCP ha acquistato efficacia il 19 marzo 2014, con la pubblicazione dell'avviso di definitiva approvazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia - Serie Avvisi e Concorsi, n. 12, secondo quanto prescritto all'art.17, comma 10 della LR 12/2005.
All’approvazione hanno fatto seguito due varianti per la correzione di errori materiali, l’ultima delle quali è stata approvata con Decreto del Sindaco Metropolitano n. 218 del 14 luglio 2015.
Finalità e contenuti del Piano
[ CDM-1545049753-2 ]
La strategia di fondo che orienta e caratterizza l’adeguamento del PTCP è il rafforzamento del policentrismo costitutivo e storicamente determinatosi nella costruzione del territorio milanese, oggi appannato dallo sviluppo più recente concentrato in forma radiale sul polo regionale di Milano, puntando prevalentemente su:
- potenziamento della “densità qualificata” dei poli del sistema urbano policentrico articolato in una Città centrale, che comprende Milano e altri 24 comuni, e in 10 Poli attrattori;
- qualificazione ed estensione delle reti infrastrutturali, rafforzando le connessioni trasversali, prolungando verso l’esterno la rete metropolitana e i servizi ferroviari e potenziando il sistema degli interscambi;
- qualificazione dell’ambiente e del paesaggio urbano, agricolo e naturalistico, salvaguardando gli spazi aperti tra polo e polo e tra questi e il polo centrale;
- potenziamento e riqualificazione del sistema paesistico-ambientale con la costruzione di un sistema a rete degli spazi verdi articolato in una Rete verde, nelle Grande Dorsali Territoriali (Dorsale Verde Nord, Dorsali Est e Ovest rappresentate dalle valli dell’Olona e del Lambro), nel Sistema dei Navigli.
Obiettivi del Piano
[ CDM-1545049753-3 ]
Il PTCP individua 6 macro-obiettivi trasversali a tutti i sistemi territoriali:
- compatibilità paesistico-ambientale delle trasformazioni. Verificare le scelte localizzative del sistema insediativo assicurando la tutela e la valorizzazione del paesaggio, dei suoi elementi connotativi e delle emergenze ambientali, la difesa del suolo nonché la tutela dell’agricoltura e delle sue potenzialità, cogliendo le opportunità di inversione dei processi di degrado in corso.
- razionalizzazione e sostenibilità del sistema della mobilità e sua integrazione con il sistema insediativo. Verificare la coerenza tra le dimensioni degli interventi e le funzioni insediate rispetto ai diversi livelli di accessibilità, valutati in relazione alla presenza e alla capacità del trasporto pubblico e privato di persone, merci e informazioni, e verificare la sostenibilità ambientale ed economica delle specifiche eventuali maggiori esigenze indotte dalle previsioni insediative.
- potenziamento della rete ecologica. Favorire la realizzazione di un sistema di interventi di conservazione e di potenziamento della biodiversità e di salvaguardia dei varchi inedificati, fondamentali per la rete e per i corridoi ecologici.
- policentrismo, riduzione e qualificazione del consumo di suolo. Favorire la densificazione della forma urbana, il recupero e la rifunzionalizzazione delle aree dismesse o degradate, la compattazione della forma urbana, conferendo una destinazione consolidata, che privilegi la superficie a verde permeabile alle aree libere intercluse e in generale comprese nel tessuto urbano consolidato. Qualora le aree interessate da previsioni di trasformazioni di iniziativa pubblica o privata non siano attuate, favorirne il ritorno alla destinazione agricola. Escludere i processi di saldatura tra diversi centri edificati e gli insediamenti lineari lungo le infrastrutture.
- innalzamento della qualità dell'ambiente e dell’abitare. Favorire un corretto rapporto tra insediamenti e servizi pubblici o privati di uso pubblico anche attraverso l’incremento delle aree per servizi pubblici, in particolare a verde. Tutelare i valori identitari e culturali dei luoghi. Favorire la riqualificazione ambientale delle aree degradate e il sostegno alla progettazione urbana e architettonica di qualità e alla progettazione edilizia ecosostenibile e bioclimatica. Favorire l’impiego di tecniche urbanistiche compensative e perequative di livello comunale e sovracomunale per il perseguimento del macro-obiettivo.
- incremento dell’housing sociale in risposta al fabbisogno abitativo e promozione del piano casa. Favorire la diversificazione dell’offerta insediativa al fine di rispondere alla domanda di housing sociale per i nuclei familiari che non possono accedere al libero mercato immobiliare. Favorire interventi di housing sociale di elevata qualità urbana e architettonica integrati con il tessuto urbano esistente e motori virtuosi per il recupero delle periferie. Prevedere il reperimento di aree da destinare ad interventi di housing sociale e l’introduzione negli strumenti di pianificazione locale di meccanismi urbanistici che favoriscano la realizzazione degli interventi stessi.
Obiettivi alla scala di riferimento comunale
[ CDM-1545049753-4 ]
Il PTCP definisce la struttura paesistica del territorio provinciale mediante la suddivisione in unità tipologiche. Il Comune di Milano ricade nella “media pianura irrigua e dei fontanili”, per la quale valgono i seguenti indirizzi:
- tutelare, valorizzare e riqualificare la rete idrografica naturale e artificiale;
- salvaguardare la struttura del paesaggio agrario del Naviglio Grande, le visuali percettive e tutelare gli insediamenti rurali storici, le partiture poderali compatte, la rete irrigua, la vegetazione, la rete viaria minore e le marcite;
- salvaguardare i contesti paesistico-ambientali del Fontanile Nuovo e delle Sorgenti della Muzzetta;
- valorizzare e riqualificare il paesaggio agrario residuo lungo il Sempione e la Padana Superiore, a ovest, e lungo Cassanese, Rivoltana e Paullese, ad est.
Dal punto di vista della difesa del suolo il PTCP recepisce le indicazioni del PAI, individuando, anche all’interno del territorio milanese, le fasce di vincolo definite dall’Autorità di Bacino in riferimento al corso del Fiume Lambro. Sono altresì individuati i pozzi per l’approvvigionamento idrico.
Per quanto concerne l’implementazione della rete ecologica provinciale, il fiume Lambro ed i Navigli Grande, Pavese e Martesana sono considerati corridoi ecologici principali, insieme al fiume Lambro Meridionale ed alla Roggia Vettabbia. Oltre a questi, sono individuate alcune linee principali di connessione del verde, per le quali le NTA del PTCP prevedono che il Comune, nei propri atti di pianificazione, individui a scala di maggior dettaglio i corridoi ecologici e le direttrici di connessione.
La tavola degli ambiti agricoli, inoltre, individua nel territorio di Milano gli ambiti agricoli di interesse strategico all’interno del Parco Agricolo Sud Milano.