Stato di attuazione

[ CDM-1544798449-1 ]

Il Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 è stato approvato dalla Commissione Europea con decisione del 15 luglio 2015 e approvato da Regione Lombardia con DGR n. 3895 del 24 luglio 2015.

Finalità e contenuti del Piano

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Il PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014 - 2020 è un programma settennale di finanziamenti europei che nasce dal Regolamento (UE) n.1305/2013. Il PSR opera su tutto il territorio regionale lombardo e costituisce il principale strumento di programmazione e finanziamento degli interventi nel settore agricolo, forestale e dello sviluppo rurale. La finalità primaria del Programma è potenziare il settore agricolo e forestale lombardo perseguendo tre obiettivi trasversali dettati dal regolamento UE n. 1305/2013: innovazione, ambiente e mitigazione e adattamento climatico.

Obiettivi del Piano

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La strategia del Programma è costruita in coerenza con gli orientamenti per le politiche di sviluppo rurale, la normativa comunitaria in materia di fondi strutturali e l’inquadramento e l’analisi del contesto di riferimento regionale dal punto di vista socio economico, strutturale, ambientale e territoriale.
La strategia è riassumibile in tre obiettivi trasversali:

  • innovazione
  • ambiente
  • mitigazione e adattamento climatico

Tali obiettivi, da perseguire con il sostegno allo sviluppo rurale, si declinano in 6 priorità d’azione:

  • formazione e innovazione;
  • competitività e reddito;
  • filiera agroalimentare e gestione del rischio;
  • ecosistemi;
  • uso efficiente risorse e cambiamenti climatici;
  • sviluppo economico e sociale delle zone rurali.

Il Programma prevede l’implementazione di 14 “Misure”:

  • M01 - trasferimento di conoscenze e azioni di informazione
  • M02 - servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole
  • M03 - regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
  • M04 - investimenti in immobilizzazioni materiali
  • M05 - ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione
  • M06 - sviluppo delle aziende agricole e delle imprese
  • M07 - servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali
  • M08 - investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste
  • M10 - pagamenti agro-climatico-ambientali
  • M11 - agricoltura biologica
  • M12 - indennità Natura 2000 e indennità connesse alla direttiva quadro sulle acque
  • M13 - indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici
  • M16 – cooperazione
  • M19 - sostegno allo sviluppo locale LEADER - (SLTP - sviluppo locale di tipo partecipativo).

Le misure vengono a loro volta declinate in 39 “sottomisure” e conducono all’attivazione di 60 “operazioni”, che rappresentano le tipologie di sostegno offerte dal PSR 2014-2020. Le “operazioni” vengono attivate attraverso i bandi approvati dalla Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia.

Obiettivi alla scala di riferimento comunale

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Le zone rurali in Regione Lombardia sono state suddivise in quattro aree:

  • Aree A – Poli urbani
  • Aree B – Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata
  • Aree C – Aree rurali intermedie
  • Aree D – Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo.

Il territorio del Comune di Milano rientra nell’Area A - Poli urbani.
La declinazione territoriale delle misure (effettuata per tutte le misure previste ad eccezione della M01, M02 e M16), è promossa sulla base delle seguenti parametri:

  1. altimetria, che differenzia le aree di montagna dalla pianura e dalla collina;
  2. ruralità, che differenzia le aree, secondo la definizione nazionale proposta nell’accordo di partenariato, in poli urbani (Area A), aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata (Area B), aree rurali intermedie (Area C), aree rurali con problemi di sviluppo (Area D);
  3. livello di pressione e problematica ambientale (ad esempio, le zone vulnerabili ai nitrati, le fasce fluviali e le aree in dissesto del PAI);
  4. aree Natura 2000;
  5. aree protette;
  6. aree svantaggiate di montagna;
  7. aree selezionate per lo sviluppo locale CLLD.