1.2 Piano di Gestione del Rischio Alluvioni
[ CDM-1540198616 ]
Stato di attuazione
[ CDM-1540198616-1 ]
Nella seduta di Comitato Istituzionale del 17 dicembre 2015, con deliberazione n° 4/2015, è stato adottato il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA). L’approvazione del Piano è avvenuta nella seduta di Comitato Istituzionale del 3 marzo 2016 (deliberazione n.2/2016) e con l’emanazione del successivo DPCM del 27/10/2016.
Finalità e contenuti del Piano
[ CDM-1540198616-2 ]
La Direttiva Europea 2007/60/CE, recepita nel diritto italiano con D.Lgs. 49/2010, ha dato avvio ad una nuova fase della politica nazionale per la gestione del rischio di alluvioni, che il Piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA) deve attuare, nel modo più efficace.
Il PGRA, introdotto dalla Direttiva per ogni distretto idrografico, dirige l’azione sulle aree a rischio più significativo, organizzate e gerarchizzate rispetto all’insieme di tutte le aree a rischio e definisce gli obiettivi di sicurezza e le priorità di intervento a scala distrettuale, in modo concertato fra tutte le Amministrazioni e gli Enti gestori, con la partecipazione dei portatori di interesse e il coinvolgimento del pubblico in generale.
Le finalità generali del PGRA valide per l’intero territorio del distretto sono individuate come segue:
- valorizzare la pianificazione di bacino vigente (PAI e PAI DELTA) e promuoverne l’attuazione attraverso la programmazione in corso di revisione e aggiornamento (Accordi di Programma MATTM 2010 e 2015);
- armonizzare e facilitare il coordinamento delle politiche, delle iniziative e delle risorse già mobilizzate attraverso i finanziamenti regionali e locali per la messa in sicurezza del territorio e per un uso del territorio compatibile con le condizioni di rischio presenti;
- portare un valore aggiunto ai dispositivi vigenti sulla base dell'esperienza acquisita;
- costituire un quadro di riferimento sia per la gestione delle alluvioni che, in attuazione dei dispositivi nazionali, per tutte le politiche di gestione, tutela e risanamento del territorio (Legge 225/1992).
Obiettivi del Piano
[ CDM-1540198616-3 ]
- Migliorare la conoscenza del rischio;
- Migliorare la performance dei sistemi difensivi esistenti: assicurare la sorveglianza, la manutenzione, l’integrazione e l’adeguamento dei sistemi esistenti di difesa attiva e passiva dalle piene;
- Ridurre l’esposizione al rischio: la riduzione della vulnerabilità e dell’esposizione al rischio costituiscono obiettivi fondamentali di una politica di prevenzione;
- Assicurare maggiore spazio ai fiumi: promuovere pratiche sostenibili di utilizzo del suolo, migliorare la capacità di ritenzione delle acque nonché l’inondazione controllata di aree predefinite in caso di fenomeno alluvionali, promuovere uno sviluppo territoriale ed urbanistico resiliente;
- Difesa delle città e delle aree metropolitane.
Obiettivi alla scala di riferimento comunale
[ CDM-1540198616-4 ]
Il PGRA individua, per il territorio comprendente Milano, una specifica ARS (Area a Rischio Significativo) distrettuale, che corrisponde a nodi critici di rilevanza strategica in cui le condizioni di rischio elevato o molto elevato coinvolgono insediamenti abitativi e produttivi di grande importanza, numerose infrastrutture di servizio e le principali vie di comunicazione.
L’area a rischio significativo della Città di Milano comprende tutti i comuni dell'Unità di gestione Lambro – Olona interessati dalle aree inondabili dei corsi d'acqua del reticolo principale che si originano a Nord di Milano o in Milano. In particolare, interessa i Comuni attraversati dai seguenti corsi d'acqua:
- naturali: Lambro (fino alla confluenza del Cavo Redefossi), Seveso, torrenti delle Groane (Garbogera, Pudiga, Guisa e Nirone), Lura, Bozzente, e Olona;
- artificiali: Canale Scolmatore di Nord - Ovest (CSNO), Deviatore Olona, Naviglio della Martesana (tratto terminale), Cavo Redefossi e Deviatore Redefossi.
Il territorio interessato comprende 111 Comuni Lombardi della Città Metropolitana di Milano e delle Province di Monza-Brianza, Como, Lecco e Varese. L'estensione delle aree allagabili del reticolo naturale principale comprese nell'ARS è di circa 110 km2 (escludendo le aree interessabili da allagamenti per fuoriuscita nelle strade cittadine dai tratti tombinati al di sotto della città di Milano).
Per questa ARS il Piano prevede i seguenti obiettivi specifici per il conseguimento della mitigazione del rischio:
- Migliorare la conoscenza del rischio;
- Aggiornare la conoscenza del funzionamento dei sistemi di drenaggio urbano e la loro interazione con i corsi d’acqua naturali.
- Migliorare la performance dei sistemi difensivi esistenti
- Adeguare strutturalmente e funzionalmente le opere di difesa passiva e le sezioni di deflusso;
- Completare il sistema di laminazione in relazione alla capacità di deflusso dei corsi d’acqua;
- Garantire una adeguata manutenzione dei sistemi difensivi;
- Ridurre l’esposizione al rischio
- Proteggere il patrimonio culturale esistente;
- Proteggere le aree protette;
- Ridurre l'interferenza dei manufatti di attraversamento e trasversali con il deflusso delle piene.
- Assicurare maggiore spazio ai fiumi
- Preservare le aree esterne all’alveo inciso compatibili con l’espansione e la laminazione della piena di riferimento.
- Difesa delle città e delle aree metropolitane
- Riduzione della pericolosità all’interno dei centri urbani mediante azioni normative e amministrative;
- Riduzione della pericolosità mediante interventi di laminazione e di fitodepurazione delle acque di drenaggio urbano.
Gli obiettivi di preparazione e ritorno alla normalità previsti sono i seguenti:
- Migliorare la conoscenza del rischio
- Previsione delle inondazioni e allarmi – messa in opera o miglioramento di un sistema di previsione o di allerta;
- Pianificazione della risposta alle emergenze – misure per stabilire o migliorare un piano istituzionale di risposta in caso di inondazione;
- Altre forme di preparazione per ridurre le conseguenze negative delle inondazioni.
- Ridurre l’esposizione al rischio
- Previsione delle inondazioni e allarmi – messa in opera o miglioramento di un sistema di previsione o di allerta;
- Pianificazione della risposta alle emergenze – misure per stabilire o migliorare un piano istituzionale di risposta in caso di inondazione.