[ CDM-01PR-1573729231-1 ]

1.  Nella Classe IV ricadono le aree inondabili del fiume Lambro caratterizzate da pericolosità di inondazione P3 o P2 di cui al successivo comma 2 esterne all’edificato esistente o alla fascia B di progetto del PAI. Per il torrente Seveso ricadono nella Classe IV le aree interne alle due Fasce B di progetto (in sponda destra e sinistra) che delimitano il tratto di alveo a superficie libera compreso tra il limite a nord del confine comunale e il punto di immissione nel tratto tombinato di valle. Sono inoltre comprese le aree inondabili del colatore Lambro Meridionale, che rientrano all’interno dei limiti di pericolosità P3 del PGRA e le aree già storicamente allagate in occasione di precedenti eventi alluvionali (zona Chiaravalle) della roggia Vettabbia Bassa.
Per l’aspetto idrogeologico, rientrano nella classe IV le aree paludose con emergenze idriche diffuse (fontanili e aree con emergenza della falda).
L'alto rischio riconosciuto in queste aree di territorio non consente le nuove edificazioni e più in ge¬nerale ogni modifica delle caratteristiche morfologiche e modalità di utilizzo del territorio, se non per opere tese al consolidamento o alla sistemazione idraulica e idrogeologica per la messa in sicurezza dei siti.

[ CDM-01PR-1573729231-2 ]

2.  Classe IVa: aree a pericolosità di inondazione (condizioni di gravosità molto elevata)

  • a.  Alla classe IVa appartengono le seguenti aree: 
    • i.  aree inondabili del fiume Lambro:
      • •  che rientrano all’interno del limite di pericolosità P2, per qualsiasi altezza idrica massima, delimitate nell’ambito degli approfondimenti di analisi idraulica svolti espressamente a supporto del PGT, che sono esterne all’edificato esistente, come da classificazione   DUSAF (da Ortofoto AGEA 2015), e che non sono sottese dalla fascia B di progetto del PAI;
      • •  che rientrano all’interno dei limiti di pericolosità P3, per qualsiasi altezza idrica massima, delimitate nell’ambito degli approfondimenti di analisi idraulica svolti espressamente a supporto del PGT, che sono esterne  all’edificato esistente, come da classificazione  DUSAF (da Ortofoto AGEA 2015), e che non sono sottese dalla fascia B di progetto;
      • •  che ricadono all’interno della fascia A o B del PAI e che sono esterne all’edificato esistente, come da classificazione DUSAF (da Ortofoto AGEA 2015);
      • •  che rientrano all’interno dei limiti di pericolosità P2 del PGRA, che sono esterne all’edificato esistente, come da classificazione DUSAF (da Ortofoto AGEA 2015), e che non sono sottese dalla fascia B di progetto;
      • •  che rientrano all’interno dei limiti di pericolosità P3 del PGRA, che sono esterne all’edificato esistente, come da classificazione DUSAF (da Ortofoto AGEA 2015), e che non sono sottese dalla fascia B di progetto.
    • ii.  aree inondabili del colatore Lambro Meridionale che rientrano all’interno dei limiti di pericolosità P3 del PGRA;
    •  
    • iii.  aree storicamente allagate in occasione di precedenti eventi alluvionali (zona Chiaravalle) della roggia Vettabbia Bassa;
    •  
    • iiibis.  area inondabile del torrente Seveso interna alle due fasce B di progetto (in sponda destra e sinistra) che delimitano il tratto di alveo a superficie libera compreso tra il limite a nord del confine comunale e il punto di immissione nel tratto tombinato di valle definite dalla Variante Seveso al PAI ad eccezione della porzione di golena destinata alla cassa di laminazione Parco Nord;
    •  
    • iv.  la delimitazione cartografica della classe IVa per le aree inondabili del fiume Lambro corrisponde all’inviluppo delle aree sopra definite.
  • b.  Nelle aree della classe IVa valgono le disposizioni di seguito elencate:
    • i.  per gli edifici esistenti sono consentiti esclusivamente: 
      • •  gli interventi di demolizione senza ricostruzione;
      • •  gli interventi di cui all'art. 3 comma 1 lett a, b, c, del DPR 380/2001 (manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo, senza aumento di superficie o volume); gli adeguamenti igienico-sanitari e quelli necessari per il rispetto delle norme di legge. Per gli interventi edilizi su immobili esistenti che non interferiscono direttamente sulle condizioni di pericolosità e che non comportano aperture o variazione delle parti esterne, lo studio di compatibilità idraulica può essere sostituito da asseverazione del progettista o tecnico abilitato. Nell’ambito dell’asseverazione devono essere specificate le condizioni di pericolosità contenute nel PGT che coinvolgono l’immobile oggetto di intervento e che devono rimanere inalterate anche a seguito dell’intervento stesso. In relazione a tali condizioni, il soggetto attuatore, per il tramite dell’asseverazione, esclude da ogni responsabilità l’Amministrazione pubblica in ordine ad eventuali futuri danni a cose e a persone comunque derivanti dalle condizioni di pericolosità presenti e da quelle di vulnerabilità dell’immobile interessato;
      • •  la manutenzione, l'ampliamento o la ristrutturazione delle infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico o generale riferite a servizi essenziali e non delocalizzabili, nonché la realizzazione di nuove infrastrutture parimenti essenziali, purché non concorrano ad incrementare il carico insediativo e non precludano la possibilità di attenuare o eliminare le cause che determinano le condizioni di rischio, e risultino essere comunque coerenti con la pianificazione degli interventi d'emergenza di protezione civile. I progetti relativi agli interventi ed alle realizzazioni di nuove opere pubbliche o di interesse pubblico o generale, dovranno essere valutati puntualmente dall'Amministrazione comunale, a tal fine dovrà essere acquisito il parere obbligatorio dell'Autorità di Bacino del fiume Po e allegata apposita relazione di compatibilità idraulica che dimostri la compatibilità degli interventi previsti con la situazione di pericolosità e rischio idraulico;
      • •  gli interventi volti alla tutela e alla salvaguardia degli edifici e dei manufatti vincolati ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., nonché quelli di valore storico-culturale così come classificati in strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale vigenti; gli interventi per la mitigazione del rischio idraulico; gli interventi volti a mitigare la vulnerabilità degli edifici esistenti e a migliorare la tutela della pubblica incolumità rispetto alle condizioni di rischio derivanti dal fenomeno alluvionale, costituiti dalle sole opere di consolidamento strutturale dell’edificio o di protezione dello stesso.
      • •  gli interventi di sistemazione morfologica e idrogeologica dei terreni.
    • ii.  Per tutti gli interventi consentiti è richiesta una relazione di compatibilità idraulica che valuti le condizioni di pericolosità e di rischio delle opere in progetto e sugli usi previsti (nelle condizioni di stato di fatto e a seguito della realizzazione dell’intervento)  e gli effetti sulle opere in progetto, sulle aree circostanti (per effetto della realizzazione dell’intervento) e sulle caratteristiche morfologiche e idrauliche dell’alveo, sia a livello locale che lungo il tratto di alveo potenzialmente interessato.
    •  
    • iii.  Le infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico o generale possono essere realizzate solo se non altrimenti localizzabili.
    •  
    • iv.  In particolare è vietata la realizzazione e il recupero di vani interrati e seminterrati.
  • c.  L’Amministrazione Comunale mette a disposizione dei progettisti i risultati delle analisi idrauliche di dettaglio condotte nell’ambito del PGT, in grado di fornire i valori puntuali delle altezze idriche e delle velocità di corrente massime per i diversi tempi di ritorno, da utilizzare come riferimento di base per le verifiche di compatibilità.

[ CDM-01PR-1573729231-3 ]

3.  Classe IVb: aree con emergenze idriche diffuse (fontanili e aree con emergenza della falda)

  • a.  Appartengono alla classe IVb le aree in cui si ha la risalita in superficie della falda superficiale con formazione di zone, anche temporanee, di ristagno d’acqua senza deflusso verso il reticolo superficiale; queste aree sono essenzialmente conseguenti ad interventi di scavo con formazione di siti artificialmente depressi rispetto all’andamento naturale della superficie topografica.
  • b.  Nelle aree IVb valgono le seguenti disposizioni:
    • •  valgono, fatti salvi i vincoli di normative sovraordinate, le limitazioni previste per le aree IVa;
    • •  è ammesso il ripristino parziale o totale della superficie topografica originale con successiva modificazione della classe di fattibilità, e quindi dei relativi vincoli, in funzione della effettiva soggiacenza della falda definita sulla base della nuova superficie di progetto;
    • •  nel caso dei fontanili, quindi di emergenze idriche collegate al reticolo idrografico superficiale che contribuiscono al controllo della risalita del livello idrico della falda superficiale, non sono ammessi interventi di riempimento delle aree depresse né, quindi, una revisione della classe di fattibilità. Sono ammessi gli interventi necessari al mantenimento in efficienza del fontanile stesso e alla conservazione dell’officiosità idraulica dei corsi d’acqua che da essi sono alimentati, nonché tutte le operazioni destinate al mantenimento e/o al recupero ambientale dei suddetti siti.   

[ CDM-01PR-1573729231-4 ]

4.  Classe IVc: aree destinate ad infrastrutture prioritarie per la difesa del suolo  

  • a.  Alla classe IVc appartengono le seguenti aree:
    • i.  area destinata alla realizzazione di infrastrutture per la difesa idraulica sul torrente Seveso in località Bruzzano al confine con il Comune di Bresso;
    • ii.  area destinata alla realizzazione di infrastruttura per la difesa idraulica sul torrente Pudiga al confine con il Comune di Novate Milanese.
  • b.  Nelle aree sopra descritte ed individuate al fine di permettere la realizzazione di infrastrutture di difesa del suolo, non è consentita alcuna modifica d’uso del suolo rispetto all’assetto attuale.