[ CDM-1543844361-1 ]

1.  Gli ambiti oggetto di Rigenerazione, riportati sulla Tav. R.02 sono:

  • a.  Ambiti di Rinnovamento Urbano (ARU), così come definiti all'art. 22;
  • b.  Ambiti relativi a Piazze, intesi come spazi urbani di cerniera tra le zone centrali della città e quelle marginali;
  • c.  Ambiti relativi a Nodi di interscambio, intesi come grandi attrezzature del trasporto pubblico e dell'interscambio;
  • d.  Ambiti di Rigenerazione Ambientale, intesi come luoghi aventi criticità ed elevata sensibilità ambientale;
  • e.  Ambiti relativi a Nuclei storici esterni, intesi come ambiti in cui si riconosce una qualità del tessuto morfologico che deriva dalle trasformazioni susseguitesi nella storia urbanistica della città, anche come quartieri popolari storici, e relativi a Spazi a vocazione pedonale, intesi come spazi pubblici o ad uso pubblico dove viene privilegiata la mobilità pedonale e ciclabile come struttura portante della vita urbana collettiva; 
  • f.   Ambiti per Grandi Funzioni Urbane (GFU), così come definiti all'art. 16.

Negli ambiti oggetto di rigenerazione disciplinati in questo articolo è sempre possibile attuare interventi applicando la disciplina generale e le specifiche discipline dei tessuti di riferimento contenute nelle presenti norme d’attuazione; inoltre sono anche valide le disposizioni di cui ai seguenti commi.

[ CDM-1543844361-2 ]

2.  Ambiti di Rinnovamento Urbano

  • a.  è possibile applicare la disciplina relativa alla perequazione urbanistica e trasferimento dei diritti edificatori di cui all’art. 7 comma 11;
  • b.  la quota relativa alla Edilizia Residenziale Sociale, di cui agli articoli 8 comma 5 e 9 comma 4, può essere monetizzata secondo i criteri e gli indirizzi da individuarsi mediante apposita deliberazione della Giunta Comunale che definisca i valori avendo come riferimento almeno i costi di realizzazione.
    I proventi di tale monetizzazione devono essere utilizzati per interventi relativi alla riqualificazione dei servizi abitativi pubblici esistenti a carico del medesimo attuatore o, in alternativa, vincolandoli su specifico capitolo di bilancio destinato alla realizzazione di servizi abitativi pubblici.
    In caso di monetizzazione di tale quota di Edilizia Residenziale Sociale è possibile procedere nell’ambito della medesima previsione quantitativa con la realizzazione di una qualsiasi funzione urbana;
  • c.  è possibile applicare la disciplina di cui al successivo comma 6.

[ CDM-1543844361-3 ]

3.  Rigenerazione Ambientale

  • a.  è possibile applicare la disciplina relativa alla perequazione urbanistica e trasferimento diritti edificatori di cui all’art. 7 comma 11;
  • b.  non si applica l’obbligo di realizzazione di Edilizia Residenziale Sociale, di cui agli articoli 8 comma 5 e 9 comma 4;
  • c.  è possibile applicare la disciplina di cui al successivo comma 6;
  • d.  per interventi di demolizione e ricostruzione e di nuova costruzione, è obbligatorio il raggiungimento di un indice di “riduzione impatto climatico” definito al precedente art. 10. Le superfici verdi dovranno preferibilmente essere progettate in continuità con gli spazi pubblici esistenti;
  • e.  ove non sia prevista la cessione o l’asservimento all’uso pubblico, previa istruttoria tecnica degli uffici competenti, la superficie verde permeabile a terra di proprietà privata dovrà essere bonificata, qualora sussistano i presupposti previsti dal Dlgs 152/2006 e s.m.i. e dalle specifiche disposizioni vigenti in materia, e, se libera, sistemata a verde e opportunamente forestata; la manutenzione sarà a carico del soggetto proprietario laddove non diversamente previsto da eventuali accordi convenzionali;
  • f.  la categoria funzionale residenziale è condizionata alla verifica della presenza o della realizzazione di servizi pubblici e di interesse pubblico o generale relativi alle categorie Salute e Istruzione all’interno del NIL di riferimento o anche esterni purché ad esso limitrofi.

[ CDM-1543844361-4 ]

4.  Piazze

  • a.  è possibile applicare la disciplina relativa alla perequazione urbanistica e trasferimento dei diritti edificatori di cui all’art. 7 comma 11;
  • b.  la quota relativa alla Edilizia Residenziale Sociale, di cui agli articoli 8 comma 5 e 9 comma 4, può essere monetizzata secondo i criteri e gli indirizzi da individuarsi mediante apposita deliberazione della Giunta Comunale che definisca i valori avendo come riferimento almeno i costi di realizzazione.
    I proventi di tale monetizzazione devono essere utilizzati per interventi relativi alla riqualificazione dei servizi abitativi pubblici esistenti a carico del medesimo attuatore o, in alternativa, vincolandoli su specifico capitolo di bilancio destinato alla realizzazione di servizi abitativi pubblici.
    In caso di monetizzazione di tale quota di Edilizia Residenziale Sociale è possibile procedere nell’ambito della medesima previsione quantitativa con la realizzazione di una qualsiasi funzione urbana;
  • c.  è possibile applicare la disciplina di cui al successivo comma 6;
  • d.  è data facoltà di superare l’Indice di edificabilità Territoriale massimo negli isolati così come indicati nella Tav. R.02;
  • e.  la possibilità di superamento dell’Indice di edificabilità Territoriale massimo, mediante l’utilizzo, in alternativa o in forma composta, dei diritti edificatori anche perequati, premialità di cui all’art. 13 comma 11, quote di Edilizia Residenziale Sociale di cui all’art. 9 e di servizi abitativi pubblici, è consentita solo per interventi che prevedano la riqualificazione dello spazio pubblico così come indicato sulla Tavola R.02 e secondo i seguenti criteri e obiettivi generali:
    • i.  dare continuità alle relazioni urbane, ottimizzando le connessioni viarie;
    • ii.  massimizzare le aree pedonali incrementando sicurezza, permeabilità e capillarità delle connessioni;
    • iii.  diversificare gli usi al piano terra e massimizzare l’attrattività degli spazi aperti;
    • iv.  migliorare il rapporto tra spazi costruiti e spazi aperti mediante l’interazione con gli spazi funzionali del trasporto pubblico;
    • v.  integrare elementi di rinaturalizzazione per migliorare il microclima.
  • f.  su aree di proprietà comunale, l'amministrazione promuoverà idonee procedure, anche partenariato pubblico-privato, per ottenere il riassetto urbanistico delle aree, ivi compresa la realizzazione di funzioni urbane su aree destinate a viabilità e/o a verde esistente, mediante trasferimento di diritti edificatori perequati, sia pubblici sia privati.
    • i.  per tali ambiti l'attuazione delle previsioni dovrà essere regolata da uno strumento, in via preferenziale l'uso di concorsi, che espliciti gli obiettivi da raggiungere e di conseguenza un indice massimo di edificabilità territoriale che tenga conto del contesto territoriale in cui si realizzano gli interventi e dell'intorno di potenziale ricaduta e gli effetti ambientali e territoriali;
    • ii.  nel caso della compresenza di più interventi dovranno essere considerati anche gli effetti sinergici derivanti dall'attuazione di più strumenti (ad esempio, la relazione tra loro e le previsioni di quanto previsto negli Scali Ferroviari disciplinati dall'AdP, i Piani Attuativi obbligatori);
    • iii.  eventuali interventi per fasi dovranno essere ricondotti ad una logica unitaria e ogni fase dovrà essere attuata fissando gli obiettivi specifici da conseguire;
    • iv.  dato il carattere innovativo del dispositivo, si dovrà prevedere un monitoraggio (ad esempio nel rapporto annuale) che relazioni anche dei risultati dell'attuazione di questi interventi e dei loro effetti, dell'efficacia del meccanismo stesso, di modo da poter mettere a punto gli eventuali accorgimenti correttivi che dovessero rendersi necessari.
  • g.  sono ammesse le Medie Strutture di Vendita anche organizzate in forma unitaria e le Grandi Strutture di Vendita anche organizzate in forma unitaria purché coinvolgano direttamente gli spazi relativi ai mezzanini della metropolitana.

[ CDM-1543844361-5 ]

5.  Nodi di interscambio

  • a.  è possibile applicare la disciplina relativa alla perequazione urbanistica e trasferimento dei diritti edificatori di cui all’art. 7 comma 11;
  • b.  la quota relativa alla Edilizia Residenziale Sociale, di cui agli articoli 8 comma 5 e 9 comma 4, può essere monetizzata secondo i criteri e gli indirizzi da individuarsi mediante apposita deliberazione della Giunta Comunale che definisca i valori avendo come riferimento almeno i costi di realizzazione.
    I proventi di tale monetizzazione devono essere utilizzati per interventi relativi alla riqualificazione dei servizi abitativi pubblici esistenti a carico del medesimo attuatore o, in alternativa, vincolandoli su specifico capitolo di bilancio destinato alla realizzazione di servizi abitativi pubblici.
    In caso di monetizzazione di tale quota di Edilizia Residenziale Sociale è possibile procedere nell’ambito della medesima previsione quantitativa con la realizzazione di una qualsiasi funzione urbana;
  • c.  è possibile applicare la disciplina di cui al successivo comma 6;
  • d.  è data facoltà di superare l’Indice di edificabilità Territoriale massimo nei perimetri così come indicati nella Tav.R.02;
  • e.  la possibilità di superamento dell’Indice di edificabilità Territoriale massimo, mediante l’utilizzo, in alternativa o in forma composta, dei diritti edificatori anche perequati, premialità di cui all’art. 13 comma 11 e quote di Edilizia Residenziale Sociale di cui all’art. 9, è consentita, anche su aree strumentali, solo per interventi che prevedano la riqualificazione dello spazio pubblico mantenendo o potenziando le funzionalità legate all’interscambio, così come indicato sulla Tav. R.02. e secondo i seguenti criteri e obiettivi generali:
    • i.  dare continuità alle relazioni urbane, ottimizzando le connessioni viarie;
    • ii.  migliorare il rapporto tra spazi costruiti e spazi aperti mediante l’interazione con gli spazi funzionali del trasporto pubblico;
    • iii.  dare continuità alle relazioni urbane individuando connessioni che permettano di superare le barriere infrastrutturali anche mediante la copertura dei binari, consentendo, ove opportuno, la continuità del trasporto pubblico e l’edificazione;
    • iv.  massimizzare le aree pedonali incrementando sicurezza, permeabilità e capillarità delle connessioni;
    • v.  diversificare gli usi e massimizzare l’attrattività degli spazi aperti;
    • vi.  integrare elementi di rinaturalizzazione per migliorare il microclima e le connessioni alla rete ecologica;
  • f.  sono ammesse le Medie Strutture di Vendita anche organizzate in forma unitaria e le Grandi Strutture di Vendita anche organizzate in forma unitaria;
  • g.  su aree di proprietà comunale, l'amministrazione promuoverà idonee procedure, anche partenariato pubblico-privato, per ottenere il riassetto urbanistico delle aree, ivi compresa la realizzazione di funzioni urbane su aree destinate a viabilità e/o a verde esistente, mediante trasferimento di diritti edificatori perequati, sia pubblici sia privati:
    • i. per tali ambiti l'attuazione delle previsioni dovrà essere regolata da uno strumento, in via preferenziale l'uso di concorsi, che espliciti gli obiettivi da raggiungere e di conseguenza un indice massimo di edificabilità territoriale che tenga conto del contesto territoriale in cui si realizzano gli interventi e dell'intorno di potenziale ricaduta e gli effetti ambientali e territoriali;
    • ii. nel caso della compresenza di più interventi dovranno essere considerati anche gli effetti sinergici derivanti dall'attuazione di più strumenti (ad esempio, la relazione tra loro e le previsioni di quanto previsto negli Scali Ferroviari disciplinati dall'AdP, i Piani Attuativi obbligatori);
    • iii.  eventuali interventi per fasi dovranno essere ricondotti ad una logica unitaria e ogni fase dovrà essere attuata fissando gli obiettivi specifici da conseguire;
    • iv.  dato il carattere innovativo del dispositivo, si dovrà prevedere un monitoraggio (ad esempio nel rapporto annuale) che relazioni anche dei risultati dell'attuazione di questi interventi e dei loro effetti, dell'efficacia del meccanismo stesso, di modo da poter mettere a punto gli eventuali accorgimenti correttivi che dovessero rendersi necessari.
  • h.  in tema di riconoscimento della relativa Superficie Lorda esistente, in questi ambiti è possibile estendere l’applicazione dell’art. 7 comma 5 delle Norme di attuazione del Piano dei Servizi ai servizi ricadenti in zone disciplinate dal PRG del 1980 dove non era previsto né un indice di zona, né un indice di copertura.

[ CDM-1543844361-6 ]

6.  Nuclei storici esterni e Spazi a vocazione pedonale

  • a.  è possibile applicare la disciplina relativa alla perequazione urbanistica e trasferimento dei diritti edificatori di cui all’art. 7 comma 11;
  • b.  la quota relativa alla Edilizia Residenziale Sociale, di cui agli articoli 8 comma 5 e 9 comma 4, può essere monetizzata secondo i criteri e gli indirizzi da individuarsi mediante apposita deliberazione della Giunta Comunale che definisca i valori avendo come riferimento almeno i costi di realizzazione.
    I proventi di tale monetizzazione devono essere utilizzati per interventi relativi alla riqualificazione dei servizi abitativi pubblici esistenti a carico del medesimo attuatore o, in alternativa, vincolandoli su specifico capitolo di bilancio destinato alla realizzazione di servizi abitativi pubblici.
    In caso di monetizzazione di tale quota di Edilizia Residenziale Sociale è possibile procedere nell’ambito della medesima previsione quantitativa con la realizzazione di una qualsiasi funzione urbana;
  • c.  i servizi privati, gli esercizi di vicinato, le attività artigianali (relativamente ai servizi alla persona e a quelle nei settori dell'alimentazione e della non alimentazione) e gli esercizi di somministrazione fino a 250 metri quadri di SL ivi compresi gli interrati e seminterrati e i piani ammezzati se funzionalmente e fisicamente collegati posti al piano terra con affaccio sul piano pubblico e/o di uso pubblico, sono esclusi dal calcolo della SL, a condizione che siano individuati in uno specifico atto di vincolo di destinazione funzionale da trascriversi nei pubblici registri, non concorrano al computo della quantità massima di superficie lorda edificabile e non determinino fabbisogno di servizi e che sia convenzionato con il Comune di Milano l’eventuale corrispettivo canone di affitto dei locali, la gestione delle attività commerciali da parte dell'utilizzatore finale, e la tipologia di attività commerciali insediabili:
    • i.  in caso di nuova costruzione;
    • ii.  in caso di altra tipologia di intervento, anche con cambio di destinazione d’uso, previo atto di densità che ne attesti la SL già esistente.
  • La presente norma si applica per interventi ricadenti entro gli ambiti oggetto di Rigenerazione direttamente adiacenti agli Spazi a vocazione pedonale e in tutti i Nuclei storici esterni, così come indicati sulla Tav. R.02. 

[ CDM-1543844361-7 ]

7.  Le monetizzazioni derivanti dagli interventi disciplinati dai commi precedenti possono essere utilizzate per la riqualificazione dei servizi abitativi pubblici e delle aree disciplinate dal Piano dei Servizi, anche a scomputo oneri.

[ CDM-1543844361-8 ]

8.  Negli ambiti oggetto di Rigenerazione urbana si applicano, per gli interventi di ristrutturazione urbanistica, le riduzioni dei contributi di costruzione secondo le modalità previste dall'art. 10 comma 1bis della LR 12/05.