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Il Lambro ha le sue sorgenti a 1.000 metri di altitudine in comune di Magreglio. Il suo percorso, dalla Valassina e dalla Valle d’Erba, attraversa la pianura milanese e lodigiana fino a raggiungere il Po nei pressi di Corte Sant’Andrea. Il suo percorso di circa 130 Km tocca centri urbani densamente urbanizzati quali Monza, Sesto San Giovanni, Milano e Melegnano.
A Sant’ Angelo Lodigiano riceve le acque del Lambro Meridionale, colatore lungo 60 Km. alimentato a sud di Milano dalle acque del fiume Olona. 
In data 4 ottobre 2007 è stato sottoscritto un protocollo di intesa “Verso il Contratto di Fiume Lambro” con il quale le amministrazioni firmatarie si sono poste l’obiettivo di “avviare azioni integrate con la finalità di garantire la valorizzazione del paesaggio, la sicurezza dei territori e più in generale la riqualificazione del bacino fluviale con in primo piano il risanamento delle acque”. 
Il tratto milanese del Lambro è stato condizionato dal contesto fortemente urbanizzato della zona est, dalle situazioni di frangia urbana ritagliate e intercluse con i tracciati ferroviari e la tangenziale est, che ne hanno limitato la percezione e la “fruizione” del paesaggio alle aree a parco dislocate lungo il suo corso. Le azioni dell’uomo in questo ambito hanno avuto un ruolo negativo sull’ ambiente naturale ed ecosistemico riducendone la vegetazione originaria e stravolgendone la fauna e la microfrauna. Questo processo di degenerazione ha caratterizzato buona parte del bacino fluviale in particolare nelle province di Monza e Milano. Nonostante questa situazione, in progressiva evoluzione grazie all’azione di riordino delle reti di smaltimento e all’azione dei depuratori, per alcuni tratti, tra cui quelli interessati dai parchi esistenti, sono da valutare le reali possibilità di attivare processi di riproduzione della qualità ambientale e paesaggistica lungo le sponde.
Il parco Lambro, progettato nel 1936 dall’architetto Casiraghi, distrutto durante la seconda guerra mondiale e ricreato negli anni 50/60, il Parco Forlanini oggetto di riqualificazione il cui progetto ne prevede l’ampliamento, il Parco Monluè costituito negli anni ’70 e caratterizzato dalla presenza della chiesa abbaziale degli Umiliati e dal suo borgo rurale, costituiscono i capisaldi della strutturazione di un possibile continuum di paesaggio fluviale, attraverso il coinvolgimento di aree boscate marginali e rinaturalizzazione delle componenti fisiche delle fasce fluviali.
La riqualificazione del corso del Lambro e la tutela delle adiacenti aree, a verde fruibile e agricole, sono obiettivi presenti nel Piano di Governo del Territorio di Milano già dalla sua approvazione del 2012 e hanno portato l’Amministrazione a sottoscriverne l’annessione al già istituito PLIS della Media Valle del Lambro, annessione avvenuta nel 2016. L’istituzione del Parco e le sue finalità sono allineate alle indicazioni della Rete Ecologia Regionale (RER) che prevede la realizzazione di un corridoio primario lungo il corso del fiume, riconoscendone il ruolo di fondamentale connessione di valenza naturalistica sia tra parchi milanesi sia tra i parchi territoriali lombardi limitrofi, i parchi regionali Valle Lambro, Nord e Sud Milano e altri PLIS di interesse sovracomunale tra cui l’istituendo PLIS Martesana.