[ CDM-1540565259-1 ]

I giudizi di rilevanza ed integrità guidano il processo valutativo per la definizione degli obiettivi di conservazione e qualificazione del paesaggio, rispetto ai due sistemi di riferimento della lettura: quello sovracomunale e quello locale. 
Rappresentano la fase di dichiarazione, riconoscimento e collocazione gerarchica dei valori sulla base delle caratteristiche storico-culturali e delle componenti di paesaggio omogenee che caratterizzano il territorio comunale. Al rilevamento e alla catalogazione dei beni e dei “valori” che strutturano l’armatura e la matrice fondamentale del paesaggio, è seguita la valutazione del livello di integrità e della conseguente significatività delgi stessi, rispetto al contesto territoriale in cui sono collocati.

Gli ambiti di prevalenza del paesaggio urbano

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Per quanto riguarda il metodo seguito nella espressione dei giudizi di rilevanza e di integrità del paesaggio urbano, si è assunta una chiave di lettura tesa a rendere evidenti quegli ambiti , parti significative e complessi edilizi che sono espressione dei fattori caratterizzanti della città.
La rilevanza dei luoghi urbani di Milano, al di là della consueta distinzione per stratificazioni storiche sempre utile e canonica, viene documentata attraverso una chiave di lettura di carattere storico-morfologica riferita sia alla parte più antica della città, sia a quella definibile di recente formazione. 
È sembrato opportuno procedere per temi significativi che potessero incrociare quelle valutazioni tecnico- disciplinari (morfologico-strutturale, vedutistico e simbolico) che hanno consentito di attribuire maggiori e minori gradi di rilevanza alle componenti urbane; alla esplicitazione sulle rilevanze storico-morfologico e testimoniali-simboliche, si inseriscono valutazioni sulle permanenze insediative, sulla riconoscibilità degli assetti urbani e sulle trasformazioni subite che consentono di attribuire i diversi livelli di integrità insediativa del paesaggio urbano nel suo complesso e per parti fortemente identificate.


I temi affrontati nella lettura storico-morfologica e testimoniale-simbolica hanno riguardato:

  • la componente “progettuale”, intesa come esplicitazione delle trasformazioni urbanistiche più antiche (riguardanti il centro storico), ma anche quella derivante da atti consapevoli e pianificati, che hanno portato ad esiti morfologicamente ben identificabili anche della città “moderna”.
  • la componente “civile”, rappresentata da edifici singoli, complessi edilizi, spazi significativi dell’organizzazione sociale e culturale della città, le strutture difensive, le opere di ingegneria idraulica, le università, ma anche gli ambiti di più marcata identità della struttura residenziale, con i palazzi, le ville, i giardini o le parti che conservano connotati di forte identità locale;
  • la componente “religiosa” costituita da piazze, chiese, edifici e complessi originati dalle comunità monastiche, centralità simboliche determinate dalla matrice religiosa che storicamente hanno influenzato la gerarchia degli spazi urbani.

Rilevanti ai fini dell’ attribuzione di nuovi valori di paesaggio, sono quelle aree che sono risultate degradate a seguito di processi di dismissione-abbandono creando vuoti urbani da riprogettare, oltre a quei tessuti urbani caratterizzati da una struttura insediativa morfologicamente frammentaria soprattutto nel rapporto con gli spazi pubblici. 

Gli ambiti dei parchi regionali e del paesaggio agrario

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Nell’ambito del comune di Milano, la componente paesaggistica espressa dal territorio agrario ha, necessariamente, una estensione limitata ma non per questo di minor significato sia sotto il profilo della conservazione della memoria e dei caratteri storici, o meglio, originari, del contesto urbano, sia sotto quello del ruolo oggi sostenibile dagli spazi aperti periurbani nei confronti di una domanda di qualità dell’ambiente e di aspettative di un rinnovato rapporto con le produzioni agrarie espresso dai cittadini. La lettura e l’interpretazione dei fattori di qualificazione del paesaggio agrario che ancora permane all’interno del territorio comunale della città sono già state ampiamente sviluppate, pure se con finalità ed esiti non sempre uniformi, nel corso delle attività di studio e promozione degli strumenti di piano che hanno specificamente riguardato i diversi settori del margine della città interessati dalla pianificazione dei Parchi entro cui le aree agricole sono, nella loro quasi totalità, incluse.
In ogni caso, l’identificazione dei valori delle componenti del paesaggio agrario è stata sviluppata interpretandola ai fini di una integrazione del significato delle componenti di paesaggio nei confronti delle più generali politiche del PGT.

I contenuti valutativi dello stato di integrità e rilevanza, ancorati ai principi di cui sopra, possono essere così sinteticamente indicati:

  • Identificazione delle superfici agrarie ancora attivamente soggette a coltura, finalizzata al loro mantenimento con possibilità, per le aziende conduttrici, di svolgere nuovi ruoli multifunzionali, destinati alla eco-sostenibilità, alla cura e conservazione del territorio, all’immissione in circuiti di fruizione pubblica, nonché alla ricostruzione e all’arricchimento del paesaggio.
  • Messa in evidenza, ai fini di una rigorosa azione di tutela e valorizzazione, del sistema delle acque superficiali , inteso come armatura morfologico-funzionale portante del paesaggio del milanese.
  • Censimento del patrimonio architettonico rurale, da indirizzare al recupero ai fini di una sua valorizzazione con particolare riferimento ai nuclei isolati di valore storico-documentale e alle emergenze architettoniche e monumentali rappresentate dai complessi di origine monastica, da estendere ai manufatti minori e ai segni della memoria e della cultura dei luoghi.
  • Indicazione dei beni e delle peculiarità (fontanili, marcite, opere idrauliche...) che caratterizzano gli ambienti agrari ai fini della predisposizione di un programma organico di fruizione e per la creazione di circuiti di valorizzazione.
  • Segnalazione delle esigenze di riqualificazione dei margini urbani in affaccio sul sistema agrario, con riguardo agli assetti formali e funzionali prospettati dal riassetto delle aree a parco.
  • Messa in rilievo delle grandi infrastrutture di mobilità al fine di potervi disporre interventi di mitigazione della frammentazione e della criticità paesistica generati, limitandone l’effetto barriera e ricostruendo il senso e il significato delle trame geografiche e morfologiche alterate e compromesse.
  • Segnalazione delle situazioni di sottoutilizzo e di abbandono dei fondi, in quanto componente d’avvio della perdita dei valori di paesaggio e di innesco di processi di degrado difficilmente reversibili.

Ambito del corso del Lambro

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Il percorso del fiume Lambro all’interno dei confini del Comune di Milano interessa il settore est della città, un’area di frangia compresa tra l’urbanizzato ad alta densità abitativa dei quartieri di Adriano, Padova, Crescenzago, Cimiano, Lambrate e i comuni di Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Vimodrone, Segrate.
Il paesaggio è contraddistinto da aree libere coltivate e a parco nel tratto tra il confine nord, dove il fiume interseca il Naviglio della Martesana, e via Feltre. Dal quartiere Feltre verso sud il paesaggio è segnato dalla presenza di insediamenti industriali ancora attivi ed ex aree produttive in corso di riqualificazione, tra cui le più estese sono l’area Innocenti e la Innse Rubattino. L’ambito, quindi, non solo riconosce e tutela le aree agricole periurbane e di rilievo paesaggistico-naturalistico, ma ha anche come obiettivo la riqualificazione di aree compromesse, in attuazione del “Contratto di fiume” sottoscritto nel marzo 2012 e del rafforzamento della Rete Ecologica Regionale.