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Come in precedenza richiamato, la frammentazione e la scarsa estensione degli spazi agrari nel territorio comunale milanese ne limitano la portata e l’incidenza in termini di “paesaggio”. Per una più completa valutazione in tal senso dell’incidenza della componente agraria, occorre quindi collegarsi alla dimensione più complessiva, di scala intercomunale, assumendo a riferimento le prospettazioni operate dagli atti di programmazione di area vasta. Le aree agricole in territorio di Milano, con l’ovvia eccezione dei lotti residuali di terreno più o meno saltuariamente soggetto a coltura e che non determinano “paesaggio”, si trovano tutte all’interno di un settore anulare che si distende, da Nord-ovest verso sud-est, dalla direttrice di via Novara fino alla via Emilia. Sul versante est, la duplice barriera dell’Idroscalo e dall’aeroporto di Linate, portano i limiti del territorio agricolo ben al di fuori dell’ambito comunale di Milano, mentre lungo tutto il settore nord, la saldatura con i comuni di prima fascia è avvenuta senza “lasciare scampo” all’agricoltura. Anche laddove è sopravvissuta, lungo il citato arco di sud-ovest, si tratta pur sempre di aree in cui l’agricoltura ha perso il carattere di dominante estensiva degli orizzonti paesaggistici e dove la commistione di funzioni urbane è costantemente elevata: si pensi alla presenza dei grandi impianti di trattamento delle acque, alla densità delle infrastrutture di mobilità o alla stessa attrezzatura a parco urbano di aree ai margini della città che impediscono una percezioni dell’ambiente agrario al di fuori di ristretti spazi locali.In questi ambiti, l’istituzione del Parco Agricolo Sud Milano nel 1990 ha significato una prima precisa scelta di indirizzo non solo nei confronti della pianificazione del territorio, ma, più specificamente, nella direzione dell’avvio di azioni rivolte alla valorizzazione di un bene, per l’appunto l’ambiente e il territorio agricolo, fondamentale per la conservazione della qualità e del significato storico, culturale e identitario del milanese. Il PTC del parco sviluppa una propria valutazione dei valori di paesaggio e incorpora nel proprio apparato normativo specifiche disposizioni in materia di conservazione e di indirizzo alla trasformazione. Il sostegno, il rilancio, l’immissione in un circuito di obiettivi e di interessi collettivi riconosciuti di queste aree, si colloca quindi in una dimensione sovralocale ed è governato attraverso appositi strumenti di pianificazione e gestione specificamente dedicati (PTC del Parco Sud, Piani di Cintura Urbana, Piani di Settore del Parco).
Tali strumenti in relazione al rango sovraordinato di pianificazione che svolgono, rappresentano un punto di riferimento per il Piano di Governo del Territorio, ai quali si riferirà costantemente sia negli aggiornamenti sia nelle scelte inerenti in particolare  i Piani di Cintura Urbana.

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Lettura e interpretazione del paesaggio degli spazi aperti
(fonte PIM)