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La rete di fognatura del Comune di Milano è in larghissima prevalenza di tipo misto; unicamente in alcune marginali porzioni periferiche sono presenti tronchi di fognatura bianca affiancati dalla rete nera, che incidono in maniera del tutto trascurabile sulla dimensione complessiva della rete stessa.

La rete mista risulta distribuita in modo omogeneo su tutto il territorio comunale e presenta la particolare caratteristica di avere una articolazione a maglie rispetto alla comune tipologia ramificata. 

A questa caratteristica specifica viene associata da parte del Gestore del SII una significativa capacità di laminazione degli apporti meteorici, grazie al fatto che nel caso di evento meteorico intenso vengono ad essere impegnati anche rami della rete che sono localizzati in aree non direttamente coinvolte dagli afflussi derivanti dall’evento stesso.

Senza intervenire nel dettaglio dei problemi e delle criticità della rete, che risultano strettamente nell’ambito delle competenze del Gestore del SII, gli interventi che sono considerati nel seguito hanno una diretta attinenza al tema dell’invarianza idraulica e idrologica, connesso alla funzione di drenaggio delle acque meteoriche sul territorio urbanizzato.  

E’ per altro evidente che, anche per essi, la dettagliata definizione degli interventi non può che essere di competenza dello stesso Gestore che detiene la diretta conoscenza delle caratteristiche e del funzionamento della rete.

Interventi strutturali sulla rete mista

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1. Interventi di adeguamento degli scarichi degli sfioratori 

Il tema riguarda i punti di scarico, in tempo di pioggia, delle portate che eccedono la quota che viene convogliata all’impianto di depurazione. I criteri di adeguamento degli scarichi devono ovviamente riguardare sia il rispetto dei principi di invarianza idrologica e idraulica in rapporto alle massime portate scaricabili secondo l’art.8 del Regolamento 7/2017 sia la compatibilità delle portate scaricate con le caratteristiche idrauliche del corso d’acqua ricettore.

2. Interventi su criticità locali (insufficiente capacità di smaltimento o ostruzioni nella rete mista) 

Gli interventi riguardano il normale processo di adeguamento della rete rivolto a risolvere con interventi strutturali situazioni puntuali di criticità che possono essere venute a crearsi nel tempo per problemi di invecchiamento delle opere o di modificazioni delle condizioni al contorno.  

La soluzione di tali criticità pone rimedio alle situazioni di pericolosità idraulica per allagamento che si verificano sui piani stradali e che possono dare luogo a condizioni di rischio rispetto ai beni esposti.

Rispetto ai temi precedenti, relativi alla pericolosità idraulica correlata al funzionamento del reticolo idrografico, va posto in evidenza che le rete fognaria è normalmente dimensionata per un tempo di ritorno inferiore rispetto a quello proprio delle opere di protezione idraulica presenti sui corsi d’acqua, in relazione alla minore gravosità degli effetti di allagamento collegati; di questo aspetto deve essere il debito conto nella programmazione.

3. Progetto di progressivo adeguamento della rete fognaria esistente al principio dell’invarianza idraulica e idrologica relativamente all’urbanizzato esistente

L’obiettivo di adeguamento richiede evidentemente un consistente sforzo di trasformazione sia delle modalità di funzionamento della rete sia di quelle che riguardano il complesso delle utenze servite, esistenti e anch’esse in via di trasformazione.

L’analisi della funzionalità della rete fognaria, svolta dal Gestore del SII con strumenti tecnici di valutazione che devono essere particolarmente evoluti vista la complessità e la consistente articolazione della rete stessa, dovrà porre in evidenza la localizzazione e la tipologia delle criticità presenti rispetto a quanto prescritto dal Regolamento 7/2017. 

A partire da tale analisi dovranno essere individuati gli interventi strutturali necessari all’adeguamento, che vista la dimensione della rete, non potranno che essere a carattere progressivo.

Dall’altro canto, è necessaria anche una innovazione altrettanto significativa relativamente alle modalità di scarico sia dei nuovi insediamenti sia degli ambiti di nuova trasformazione.

Appare utile evidenziare in proposito alcune prescrizioni che potranno essere adottate all’interno del Regolamento Edilizio per quanto concerne il sistema idraulico e fognario.

  • I nuovi Piani di Attuazione potranno prevedere l’installazione di un impianto di captazione, filtro e accumulo delle acque meteoriche provenienti dalla copertura degli edifici, per ridurne gli effetti sul reticolo fognario ed idrografico in genere e consentirne eventualmente l’impiego per usi compatibili e comunque non potabili, e la predisposizione di una rete di adduzione e distribuzione idrica delle stesse acque all’esterno dell’edificio. La cisterna dovrà avere capacità di stoccaggio adeguata e proporzionale alla superficie lorda complessiva destinata a verde pertinenziale e/o a cortile e le acque meteoriche così raccolte potranno essere utilizzate per l’irrigazione del verde, la pulizia dei cortili e passaggi, il lavaggio dei piazzali. In caso non si preveda il riutilizzo di queste acque, dovrà comunque essere predisposto un sistema di collettamento delle acque meteoriche afferenti alle coperture, che recapiterà in un sistema di stoccaggio temporaneo finalizzato alla laminazione dei picchi di portata, per garantire il principio dell’invarianza idraulica.
  • Gli interventi dovranno tendere a minimizzare l’impermeabilizzazione delle superfici e dovranno adottare, per queste, tecnologie e materiali volti a ridurre il carico concordemente con quanto contenuto nella disciplina che regola l’applicazione del principio dell’invarianza idraulica.
  • Con riferimento alle reti fognarie si dovranno realizzare preferibilmente sistemi di raccolta delle acque di tipo duale, ossia sistemi costituiti da reti separate composte da una rete di raccolta delle acque bianche non contaminate (ABNC) e una per le acque nere e le acque bianche contaminate (ABC).
  • Per ogni ambito, in sede di Pianificazione e in accordo con il Gestore del SII, dovranno essere meglio definiti gli eventuali interventi necessari, che potranno essere alternativi oppure integrativi, delle infrastrutture fognarie attuali, al fine di verificare la sostenibilità dei nuovi interventi.
  • L’approvazione dei Piani di Attuazione è subordinata all’ottenimento del parere favorevole espresso dai competenti uffici dell’Amministrazione Comunale e dal Gestore SII (titolato alla pianificazione strategica e funzionale delle infrastrutture fognarie) sul recapito o sui recapiti delle reti fognarie da realizzare nei singoli ambiti attuativi. Nel caso si rendesse necessaria l’esecuzione di nuove infrastrutture fognarie o di adeguamenti delle stesse, nonché degli impianti a servizio, quali sollevamenti o scolmatori di piena, tali pareri individueranno le modalità tecniche, i tempi di realizzazione nonché gli oneri eventualmente da porre a carico degli ambiti oggetto di trasformazione urbana, laddove le opere a rete da realizzare siano considerate ad uso esclusivo dei soggetti attuatori. La progettazione delle nuove infrastrutture fognarie dovrà, di norma, essere effettuata prevedendo verifiche con tempi di ritorno ventennali e fino ai 50 anni nel caso di strutture destinate alla laminazione; le soluzioni strutturali previste dovranno inoltre essere tali da poter supportare eventuali ulteriori incrementi di carico idraulico.
  • Con specifico riferimento agli ambiti che insistono su bacini fognari in condizione di criticità idraulica già allo stato di fatto, si dovrà prevedere lo sgravio del bacino in sofferenza; in sede di trasformazione eseguita a qualsiasi titolo dovrà inoltre essere verificata l’effettiva capacità residua della rete fognaria mista e degli impianti di servizio, quali sollevamenti o scolmatori di piena e nel caso non fosse adeguata a sopportare il nuovo carico urbanistico, l’ambito dovrà farsi carico degli adeguamenti necessari, da concordare con l’Ente gestore.

Interventi non strutturali sulla rete mista

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1. Procedure di manutenzione ordinaria delle caditoie

Il primo aspetto concerne l’individuazione dettagliata delle aree interessate da inondazioni più o meno frequenti da parte del reticolo idrografico e dei tratti di fognatura che presentano criticità strutturali in caso di eventi meteorici intensi.

Su tali aree è necessario che venga programmata l’esecuzione di interventi di manutenzione e pulizia con maggiore frequenza rispetto alle altre parti della rete e comunque a seguito del verificarsi di un evento.

2. Monitoraggio e manutenzione programmata dei manufatti critici

In attesa di adeguamenti strutturali sulle opere che presentano criticità è opportuno il monitoraggio sistematico degli stessi, funzionale a individuare in modo tempestivo le esigenze di manutenzione in modo tale da limitare gli effetti in termini di pericolosità e di rischio.