[ CDM-T.1.3_3430-03-01000-1582110145-1 ]

I corsi d’acqua principali costituiscono un elemento di notevole importanza nel territorio del comune di Milano e l’assetto idraulico, ambientale e territoriale delle relative regioni fluviali rivestono un ruolo chiave negli obiettivi di sviluppo posti nel PGT.

In questa logica, le linee di intervento programmate a livello di DSRI si inseriscono nel quadro degli obiettivi del PGT che unisce le esigenze di mitigazione del rischio con quelle più generali che puntano ad assegnare un ruolo centrale alla gestione non più puramente passiva e difensiva della pericolosità idraulica e alla promozione degli aspetti ambientali del reticolo idrografico.

Gli obiettivi dell’invarianza idraulica e idrologica riferita a tutte le componenti idriche presenti sul territorio sono del tutto coerenti con quelli del PGT relativi al ruolo centrale che si intende assegnare ai corsi d’acqua principali e secondari, nelle diverse componenti funzionali e ambientali. 

Vale la pena in proposito citare l’impostazione secondo la quale l’individuazione degli ambiti oggetto di rigenerazione ambientale risponde alla scelta di intervenire sui tessuti edificati oltreché sugli spazi aperti. All’interno di tali ambiti sono sostenuti interventi edilizi di sottrazione e diradamento, consentendo il trasferimento dei diritti edificatori e incentivando interventi di rinaturalizzazione e forestazione urbana e ricorrendo a interventi più incisivi laddove più urgenti sono le condizioni di rischio idraulico e compromissione dei suoli.

Va infine ricordato come i cinque corsi d’acqua considerati assumano, all’interno del territorio comunale, caratteristiche di tipo idraulico e condizioni di pericolosità che differenziano in misura sostanziale il fiume Lambro rispetto agli altri quattro torrenti. 

Nel primo caso infatti si tratta di un corso d’acqua, che seppur condizionato fortemente dai vincoli territoriali di urbanizzazione e infrastrutturazione presenti, conserva peculiarità e dinamiche di tipo fluviale in funzione delle quali vanno analizzate sia le condizioni di pericolosità e rischio idraulico sia le misure di intervento possibili nelle logiche dell’invarianza idrologica e idraulica.

Nel secondo caso si tratta invece di alvei fortemente artificializzati, che diventano tombinati per gran parte del percorso nel territorio comunale, e che danno origine a condizioni di pericolosità idraulica in porzioni di territorio prevalentemente urbanizzate.  

A livello territoriale milanese, il torrente Guisa non dà luogo, come detto, a fenomeni di inondazione e quindi di pericolosità.  

I torrenti Pudiga e Garbogera provocano invece fenomeni di allagamento di estensione sostanzialmente modesta (a partire dalla sezione di imbocco dei tratti tombinati e coinvolgenti aree urbane e infrastrutturate  del tutto disconnesse rispetto ai corsi d’acqua) che verranno risolti con la realizzazione degli interventi di laminazione previsti a monte di cui si è detto al precedente punto 3.1; non paiono pertanto sussistere elementi per considerarli oggetto di ipotesi di intervento all’interno del presente documento.

Il torrente Seveso riveste invece una particolare importanza in relazione sia all’estensione dell’area urbana soggetta a livelli elevati di pericolosità sia alle misure di intervento di carattere locale, strutturali e non, che risulta opportuno adottare.