Interventi strutturali sul RIM

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1. Interventi di riattivazione/miglioramento funzionale di tratti del RIM, con funzioni di laminazione di piena in attuazione dei criteri di invarianza idraulica e idrologica, convogliamento di volumi idrici per utilizzo irriguo, valorizzazione ambientale 

La linea di intervento risponde alla finalità complessiva di promuove un programma di valorizzazione complessiva del RIM in riferimento sia agli aspetti di funzionalità idraulica in senso lato sia alla valorizzazione ambientale e di fruizione dei corsi d’acqua.

Si pone pertanto la necessità di individuare una scala di priorità, in funzione delle caratteristiche intrinseche dei singoli corsi d’acqua, del ruolo assolto dagli stessi  e anche delle esigenze maggiormente connesse allo sviluppo territoriale e urbanistico.  

Sulla base delle priorità individuate saranno sviluppati specifici progetti di intervento, possibilmente per unità di corpi idrici significativi, a livello di funzionalità idrologica e idraulica, dedicati a opere di miglioramento delle condizioni complessive del reticolo e del singolo corso d’acqua oggetto di intervento.

Gli aspetti da sviluppare con interventi strutturali potranno riguardare:

  • la funzionalità idraulica per il convogliamento dei deflussi meteorici in aree che presentano attualmente una domanda idrica per esigenze irrigue parzialmente non soddisfatta;
  • un ruolo attivo per gli interventi rivolti all’invarianza idraulica e idrologica, con funzioni di ricettore degli afflussi meteorici, laminazione degli stessi, infiltrazione nel sottosuolo, convogliamento a valle;
  • il ruolo di valorizzazione ambientale e fruitiva, in relazione al miglioramento dello stato delle sponde, della vegetazione rivierasca, della creazione di percorsi pedonali e ciclabili.

2. Interventi strutturali di miglioramento funzionale nei punti critici (tratti tombinati/soggetti ad esondazione)

Nell’ambito dell’estensione del RIM, i tratti tombinati rappresentano sicuramente i punti di maggiore criticità in ordine agli aspetti di funzionalità idraulica per il deflusso delle massime portate convogliate e per la possibilità del manifestarsi di possibili ostruzioni o interrimenti che penalizzano la capacità di deflusso e l’affidabilità della stessa in condizioni di piena.

I punti di potenziale criticità individuati possono costituire oggetto di definizione dì interventi strutturali di adeguamento.

3. Misure di invarianza idraulica e idrologica da prevedere negli ambiti di nuova trasformazione

Per gli ambiti di nuova trasformazione il RIM può costituire un elemento di interesse per il rispetto dei principi di invarianza idrologica e idraulica e delle massime portate scaricabili di cui all’art.8 del Regolamento 7/2017, con riferimento sia alle funzioni di convogliamento delle portate scaricate (previa disconnessione dalla fognatura) sia per favorire la funzione di infiltrazione. 

In questo caso l’assetto del corpo idrico ricettore (RIM) deve essere considerato nell’ambito relativo alle misure di invarianza. Va tenuto conto in proposto che il progetto relativo al corpo idrico non può avere carattere strettamente locale ma deve esse esteso adeguatamente per considerare gli effetti a valle e la funzionalità complessiva del corso d’acqua.

Interventi non strutturali sul RIM

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1. Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria

Per la funzionalità del reticolo è essenziale la definizione di un piano dettagliato pluriennale di manutenzione ordinaria e straordinaria che consenta di gestire adeguatamente il sistema. 

Il piano deve riguardare gli interventi relativi all’alveo dei corsi d’acqua (condizioni di deposito, erosione di fondo e delle sponde, presenza di vegetazione in alveo e sulle sponde), le opere idrauliche di difesa, i tratti interessati dai ponti, i tratti tombinati, la vegetazione rivierasca.

2. Attivazione di un monitoraggio periodico e verifica dell’officiosità idraulica di tratti tombinati 

Poiché i tratti tombinati rappresentano indubbiamente i punti di maggiore criticità lungo il RIM rispetto a situazioni potenziali di pericolosità da inondazione, è essenziale che siano note, attraverso un monitoraggio periodico, in particolare a seguito degli eventi di piena, le condizioni della tombinatura con particolare attenzione alla parzializzazione della sezione per il deposito di sedimenti o a causa di ostruzioni dovute a materiale flottante o trasportato.

E’ anche opportuno effettuare, per ogni opera, una verifica idraulica delle capacità di deflusso, in modo da caratterizzare il tombinamento in rapporto alle portate massime provenienti da monte. Nel caso in cui la verifica evidenzi elementi di inadeguatezza, essa deve contenere l’individuazione, a livello preliminare, degli interventi strutturali da realizzazione per l’adeguamento dell’opera. Inoltre, deve comprendere le misure di gestione in corso di piena da porre in atto per il periodo transitorio in cui l’opera rimane nelle condizioni attuali (modalità di preannuncio, aree a rischio, misure temporanee strutturali e non strutturali di protezione).

3. Attivazione di un sistema di previsione/segnalazione di condizioni di piena e specifiche procedure di chiusura dei sottopassi in condizioni di allerta meteo

Ai fini della gestione degli eventi di piena che interessano il RIM la struttura comunale della Protezione Civile, che fa riferimento alle allerte diramate dal Centro Funzionale di Monitoraggio Rischi Naturali (CFMR) attivo presso la Sala Operativa Regionale di Protezione Civile, deve essere in condizioni di disporre di un monitoraggio sia dell’andamento meteorologico che pluviometrico per poter  gestire l’attivazione del sistema di intervento.

In associazione a questi strumenti di monitoraggio principali deve essere valutata l’opportunità di conoscere la situazione idrometrica su alcuni dei corsi d’acqua, identificati come a maggiore criticità, attraverso singole stazioni di misura in modo da poter meglio calibrare l’operatività in fase di piena.

Punti particolarmente critici da tenere sotto sorveglianza sono naturalmente gli imbocchi dei tratti tombinati, i ponti di attraversamento da parte della viabilità, i sottopassi, i tratti soggetti ad esondazione con maggiore frequenza. 

Per ciascuna di queste criticità è necessario avere in condizioni di emergenza le informazioni necessarie per adottare specifiche azioni a salvaguardia della sicurezza e in modo da mitigare le condizioni di rischio idraulico conseguenti.