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Per i torrenti Guisa e Pudiga sono stati messi a punto i seguenti modelli:

  • un modello dell’alveo naturale inciso del Guisa, rappresentato con il codice di calcolo MIKE 11;
  • un modello dell’alveo naturale inciso del Pudiga, rappresentato con il codice di calcolo MIKE 11;
  • un modello unico dei tratti tombinati di Guisa, Pudiga e Olona, basato sul codice di calcolo MIKE URBAN;
  • un modello di esondazione ed allagamento delle aree urbane relativo al solo Pudiga, realizzato con il codice di calcolo MIKE 21.

Per effetto degli interventi realizzati nell’area EXPO il torrente Guisa non induce allagamenti a valle di tale area e pertanto non si è resa necessaria la messa a punto di un modello 2D: i deflussi risultano contenuti sia nel breve tratto di alveo naturale che nel successivo tratto tombinato.
Per il Pudiga, nella Figura 21 sono riportate le distribuzioni calcolate con il modello bidimensionale nella situazione attuale delle massime altezze d’acqua rispetto al piano campagna verificatesi nel corso del transito del colmo degli eventi di piena con tempo di ritorno 10, 100 e 500 anni, suddivise nelle tre classi h1, h2 e h3 sopra descritte.
Le esondazioni del Pudiga sono indotte dalla insufficiente capacità di portata presente in corrispondenza dell’attraversamento autostradale e del successivo imbocco nel tratto tombinato. La portata massima defluente in quest’ultimo è limitata a circa 13 m3/s: il moto avviene prevalentemente a pelo libero e solo per brevi tratti in pressione ma senza comportare rischi di fuoriuscite di portata dai pozzetti di ispezione.

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Figura 21 - Torrente Pudiga – mappe delle massime altezze d’acqua per tempi di ritorno rispettivamente di 10, 100 e 500 anni.