[ CDM-1543933324-1 ]

L’azienda svolge attività di raccolta e messa in riserva di rifiuti da inviare successivamente a recupero, riciclaggio o smaltimento, con qualche operazione di omogeneizzazione, addensamento, triturazione, inertizzazione e sterilizzazione di rifiuti sanitari. Insita in tale attività è la variabilità delle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti conferiti, che sono comunque mantenuti sotto controllo mediante verifiche puntuali e a campione, comprese anche analisi chimiche, svolte in base alle procedure del sistema di gestione aziendale; al fine di tener conto di questa variabilità, nell’analisi di rischio si è fatto riferimento a sostanze rappresentative delle differenti e molteplici categorie di pericolo che possono interessare lo stabilimento, assumendo che tali sostanze siano presenti in tenore significativo o anche allo stato puro nei rifiuti. Nel particolare le sostanze considerate sono riportate nella descrizione di ciascuno degli eventi incidentali elencati di seguito. 
Trattandosi di un deposito ove non sono svolti processi chimici, gli scenari incidentali sono in prevalenza rotture o forature, sia di tipo stocastico che causate da errori operativi. Ai fini delle valutazioni sugli effetti, la soglia di credibilità è stata definita in 1E-6 occasioni/anno.

[ CDM-1543933324-2 ]

Secondo quanto riportato negli elaborati tecnici dell’azienda i parametri rappresentativi del danno, o in altri termini le soglie di danno, sono quelli indicati nel D.M.LL.PP. del 9/5/2001, coincidenti in parte con quelle del D.P.C.M. 25/2/2005. Gli scenari credibili, o incidenti di riferimento, scaturiti dall’analisi dei rischi di incidente rilevante di stabilimento, svolta nel maggio-giugno 2016, sono costituiti da incendi (pool fire, flash fire, jet fire, incendio di materiali solidi in magazzino), dalla ricaduta di fumi tossici sviluppati dalla combustione di particolari sostanze che possono essere contenute nei rifiuti, dallo sviluppo e dispersione di vapori tossici in caso di spandimenti di rifiuti contenenti sostanze che li fanno classificare tossici.
Ne consegue che le soglie di danno sono riferite ai soli parametri di tossicità acuta e di irraggiamento e coincidono con quelle indicate nelle tabelle che seguono.
L’analisi effettuata tiene conto dell’esperienza maturata nel tempo intercorso dalla precedente analisi in relazione alla tipologia e caratteristiche dei rifiuti, usando dati più precisi per le caratteristiche chimico-fisiche e per le soglie di danno (tratti da documenti aggiornati e citati nella relazione) e considerando le azioni di miglioramento attuate dall’azienda anche a seguito dell’adempimento delle Prescrizioni e Raccomandazioni formulate dalle Commissioni Ispettive Seveso  nel 2011 e 2014.

Individuazione delle aree di danno

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Mappa scenari

[ CDM-1543933324-4 ]

Dispersione di tossici

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Irraggiamento da incendi - radiazione termica stazionaria (pool fire - jet fire)

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Flash fire - radiazione termica istantanea

Informazioni meteo

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Secondo quanto riportato negli elaborati tecnici dell’azienda i parametri meteo che più sono determinanti per le valutazioni predittive degli effetti di dispersioni di vapori o gas sono la velocità del vento associata alla stabilità atmosferica; le informazioni disponibili a questo riguardo sono state tratte da uno studio ENEL-AM (Aeronautica Militare) che si riferisce a rilevazioni eseguite nell’arco di 40 anni (1051-1991) nella stazione dell’aeroporto di Linate. Purtroppo non sono stati reperiti dati più aggiornati in zone circostanti che contemplassero la corrispondenza di velocità del vento e classe di stabilità e il riferimento ad uno solo di tali parametri è stato ritenuto possa essere fuorviante. Dai dati dello studio ENEL-AM risultano prevalenti condizioni di basse velocità del vento associate alle categorie di stabilità F (stabile+nebbie), seguite dalla classe D (neutrale) e poi dalla B (stabile), come si desume dalla tabella di sintesi. 

Riguardo alla direzione prevalente dei venti non è superfluo osservare che la presenza di numerose fonti di turbolenza locale, quali il traffico notevole sulle autostrade, le molteplici attività industriali e commerciali, gli edifici di notevole altezza siti nelle aree circostanti, sono elementi che influenzano notevolmente la stabilità atmosferica, per cui è verosimile una situazione non stazionaria e non prevalente.
L’applicazione dei modelli di simulazione è stata effettuata per le condizioni D5 (stabilità D=neutrale e velocità del vento 5 m/s) e F2 (stabilità F=stabile, in prevalenza riferito alle ore notturne, e velocità del vento 2 m/s) suggerite da svariate linee guida.

Analisi di vulnerabilità

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L’analisi di vulnerabilità avviene identificando gli elementi sensibili nel contesto dei singoli stabilimenti: elementi territoriali, per la presenza di popolazione e di infrastrutture, ed elementi ambientali, in termini di tutela ambientale o di tutela del patrimonio artistico, individuati come specificamente vulnerabili in condizioni di occorrenza del rischio vulnerabili di incidente rilevante. Per l’inquadramento si è considerato un intorno di 2 km rispetto agli stabilimenti così come definito nella notifica pervenuta direttamente dagli stessi.

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Individuazione degli elementi sensibili

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Elementi territoriali/ambientali vulnerabili