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Il torrente Seveso nasce dal monte Pallanza in comune di San Fermo della Battaglia (CO), in vicinanza del confine svizzero con il Canton Ticino, in provincia di Como, circa a quota 490 m s.m., tocca vari centri abitati della Brianza ed entra in Milano nella periferia settentrionale della città attraverso cui prosegue tombato.
 
La superficie complessiva del bacino idrografico sotteso è pari a 267 km2, alla sezione in cui ha inizio il tratto tombato. La lunghezza complessiva dell’asta è pari a circa 39 km, ad eccezione dell’ultimo tratto tombato dentro Milano.

Le caratteristiche complessive del bacino sono sintetizzabili nei seguenti punti:

  • il bacino montano-collinare è di tipo prevalentemente naturale e genera onde di piena con volumi superiori a quelli degli ambiti collinari e urbani degli altri corsi d’acqua limitrofi (Groane, Bozzente e Lura);
  • il tratto di pianura, successivo al tratto collinare, da Lentate sul Seveso a Milano per circa 18 km, presenta aree urbanizzate di vaste proporzioni ed inoltre in buona parte di tale tratto (da Lentate a Cusano Milanino) l’alveo è incassato di parecchi metri rispetto al piano campagna;
  • lo sviluppo urbanistico dei comuni dell’hinterland a monte ha causato la progressiva impermeabilizzazione di vaste aree con aumento notevole delle portate scaricate dal reticolo fognario, che risulta in grado di saturare la capacità di deflusso dell’alveo per eventi associati a modesto tempo di ritorno, pur in assenza di afflussi da monte;
  • il sistema spondale per ampi tratti è costituito dai muri delle case realizzate ai margini dell’alveo, che in alcuni casi ne riducono la capacità di deflusso;
  • l’alveo è tombinato per gran parte del percorso nel territorio comunale di Milano, con capacità di deflusso (stimata in 30÷40 m3/s e limitata da vincoli a valle) assai inferiore rispetto all’apporto di monte; tale capacità idraulica è appena sufficiente al deflusso delle acque meteoriche urbane provenienti da monte per eventi che non superino i 2 anni di tempo di ritorno.

Per la Città di Milano, gli eventi alluvionali del Seveso assumono una frequenza media di più volte l’anno; secondo i dati disponibili, a Milano dal 1976 ad oggi si sono verificate 104 esondazioni (in media 2,6 esondazioni all’anno). Negli ultimi anni sono stati particolarmente critici il 2010, durante il quale si sono verificate 8 esondazioni, di cui particolarmente grave quella del 18 settembre, e il 2014, con 8 esondazioni nel periodo 25 giugno ÷ 16 novembre, tra cui quelle dell’8 luglio e del 15 novembre in cui si sono verificate  portate al colmo prossime a 100 anni di tempo di ritorno, che hanno causato diverse gravi situazioni di allagamento non solo a Milano – Niguarda, ma anche in altri comuni lungo l’intera asta del Seveso.

In sintesi, il comportamento idrologico in piena del bacino idrografico del Seveso può essere distinto in 4 parti:

  • la parte montana, più settentrionale, denominata “Seveso naturale”, afferente all’asta dalla sorgente fino al comune di Lentate sul Seveso, presenta versanti acclivi o mediamente acclivi ed è caratterizzata da urbanizzazione ridotta e comunque tale da non produrre modifiche rilevanti rispetto al processo di piena naturale;
  • la seconda parte, denominata “Certesa naturale”, ad est della precedente e afferente al torrente Certesa (o Roggia Vecchia), principale affluente del Seveso, si estende dalle sorgenti fino alla confluenza con il torrente Terrò ed è caratterizzata da versanti acclivi e da scarsa urbanizzazione, in modo analogo al Seveso naturale;
  • la terza parte, denominata “Certesa urbano”, anch’essa afferente al Certesa, dalla confluenza con il Terrò fino alla confluenza nel Seveso, presenta versanti poco acclivi e vaste aree urbanizzate (Mariano Comense, Cabiate e Meda);
  • la quarta parte, denominata “Seveso urbano”, afferente direttamente al Seveso, da Lentate all’ingresso nel tratto tombato nel comune di Milano, presenta versanti pressoché pianeggianti e un’elevata urbanizzazione (Barlassina, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Varedo, Paderno Dugnano, Cusano Milanino, Cormano, Bresso e Cinisello Balsamo).

Alle quattro parti in cui è stato suddiviso il bacino idrografico del Seveso possono essere assegnati funzionamenti idrologici di formazione delle piene diversi: nel Seveso naturale e nel Certesa naturale dipendono esclusivamente dalle caratteristiche geomorfologiche mentre nel Seveso urbano e nel Certesa urbano, eccetto gli apporti di alcuni piccoli affluenti (es. Comasinella), risultano influenzati principalmente dalla capacità di smaltimento delle reti di drenaggio urbano.

La superficie complessiva del bacino del Seveso, chiuso all’ingresso nel tratto tombinato di Milano in via Ornato è pari a circa 267 km2, 106 dei quali di aree urbane (47%). Il sottobacino idrografico del torrente Certesa, affluente principale del Seveso, è pari a circa 72 km2.

Se si considera poi come sezione di riferimento la presa del CSNO, ubicata a Palazzolo (Comune di Paderno Dugnano), ove vengono scolmate una parte delle portate di piena del Seveso, il bacino idrografico ha un’estensione di circa 190 km2, 82 dei quali di aree urbane (43%). Come differenza si ha che il bacino idrografico del Seveso compreso tra la presa del CSNO e Milano è pari a 36 km2, di cui 24 di aree urbanizzate (67%).

La lunghezza dell’asta del torrente Seveso fino a Milano (dall’ospedale S. Anna di Como) è pari a circa 39 km, 32 dei quali fino alla presa del CSNO in località Palazzolo e i restanti 7 km dalla presa fino all’ingresso nel tratto tombinato in Milano.

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Figura 3 – Bacino idrografico del torrente Seveso